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" Nemico pubblico n.2 " di Aaron McGruder

THE BOONDOCKS DOSSIER

Recensione di Daniele Clementi

" Nemico pubblico n.2 " di Aaron McGruder

Collana "controculture" Arcana Libri – Fazi Editore

Aaron McGruder raggiunge ,con questa nuova raccolta di strisce satiriche, il "privilegio" di essere considerato un pericoloso sovversivo da alcuni conservatori americani, si becca qualche denuncia per aver definito Condoleeza Rice "criminale di guerra" e viene invitato a cena ad Havana da Fidel Castro… insomma MGruder diventa famoso !

La sua nuova raccolta si concentra sulla guerra in Iraq, le menzogne del governo americano e le ultime elezioni presidenziali.

Tra le battute memorabili vi segnalo questo splendido slogan pubblicitario sul presidente Bush coniato per una vignetta deliziosa che venne proibita su alcuni giornali americani all’epoca della sua pubblicazione:

"Oh, certo … John Kerry promette un sacco di cose … Ma il Presidente Bush queste cose le fa … quasi"

"Ha quasi sgominato i criminali delle multinazionali. Ha quasi creato un sacco di nuovi posti di lavoro. E si è quasi occupato dell’istruzione"

"Se guardate i risultati accontentatevi del quasi ! Votate per il Presidente Bush."

Con questa breve battuta McGruder riesce a sintetizzare i motivi non esplicitati da tanti telegiornali e programmi di informazione sulle vere possibili cause della seconda vittoria di Bush, il tutto in una striscia da tre vignette.

Gli ultimi intensi temi presenti su questo libro si riferiscono al disastroso uragano Kathrina ed alla ancora più disastrosa politica di intervento del governo americano.

Poco dopo, McGruder avrebbe ricevuto una proposta di lavoro dalla Sony per realizzare una serie animata basata sulle strisce dei Boondocks. In Italia va in onda tutti i lunedì alle 23.00 su MTV, ma ve ne parlerò prossimamente.

"Il diritto di essere contro" di Aaron McGrueder

THE BOONDOCKS DOSSIER

Recensione di Daniele Clementi

"Il diritto di essere contro" di Aaron McGrueder

Libro a fumetti – Collana "controculture" Arcana libri – Fazio Editori

"Ogni volta che leggo le strisce dei Boondocks rido e mi chiedo per quanto ancora McGrueder riuscirà a farsi pubblicare. Per quanto tempo i Boondocks riusciranno a farla franca con le cose che dicono ? La rivoluzione non è iniziata in tv, ma sulle pagine dei fumetti."  Michael Moore

Boondocks è una parola importata dalle forze americane dei Marines di stanza nelle Filippine, nel dialetto tagalog filippino "boondock" significa "montagna". Lo slang americano ha tramutato questo termine in un sinonimo breve di "posto sperduto", "regione isolata" oppure "provincia profonda".

Infatti è proprio nella provincia profonda che si svolgono le storie di Huey P. Freeman, un bambino di colore sveglio ed intelligente che non crede alle menzogne del governo, si costruisce una cultura tutta sua fatta di grandi pensatori afroamericani degli anni 70′ ed è determinato a contestare il pensiero bianco dominante che non vuole vedere o sapere la verità sull’America di oggi. Huey si è trasferito da Chicago, contro la sua volontà, con il nonno ed il fratello minore Riley. Il nonno li ha portati lontano dalla città, dalla criminalità e dai rischi che la vita urbana rappresenta, ma non ha fatto i conti con il carattere esplosivo dei suoi due ragazzi che non intendono adattarsi alla nuova realtà, bensì adattare la realtà che li circonda alla loro natura provocatoria.

Riley, il più piccolo, è cresciuto alimentato dalla tv satellitare americana "BET", una sorta di MTV per gente di colore che vive nell’idea di fare soldi facilmente, di avere armi potenti in casa ed una ragazza "gnocca".

Riley crede nella disobbedienza finalizzata all’ottenimento dei suoi meri interessi e sembra destinato alla galera, mentre Huey (chiamato così in onore del leader del Black Panther Party) sembra avere una carriera promettente nel campo della contestazione politica.

Le loro avventure si sviluppano con la complicità di alcuni personaggi molto ben caratterizzati; Jazmine, una bambina frutto del matrimonio tra una donna bianca ed un avvocato di colore, che ha perso il contatto con le sue origini e desidera solo godersi la sua infanzia si pone in contrapposizione con Huey, invece troppo consapevole e impegnato per capire il valore dell’infanzia. Nonostante la forte conflittualità del loro rapporto sono una "coppia" perfetta perchè Jazmine vuole rieducare al piacere di essere bambini Huey, che dal canto suo vorrebbe convincere Jazmine ad abbracciare la causa della lotta razziale del popolo afroamericano. Nel gioco entra anche Cindy, una bambina bianca vanitosa, ignorante, superficiale ed anche inconsapevolmente razzista, la vittima perfetta delle lotte politiche di Huey e dei piccoli furti e crimini di Riley.L’ultimo personaggio chiave è Michael Cesar (originario di Brooklin) l’unico altro bambino di colore di tutta la città, il migliore amico di Huey nonchè unico sostenitore delle sue battaglie politiche.

I Boondocks hanno esordito in America nell’aprile del 1999 sulle pagine del Los Angeles Times con alcune storie deliziose sulle sfumature politche conservatrici presenti nel film "LA MINACCIA FANTASMA" di George Lucas, ma sono esplosi veramente solo dopo i fatti del World Trade Center; più l’America viveva il terrore della diversità, più i Boondocks diventavano forti e trasgressivi, sino a provocare l’ira di Dick Cheney e George Bush (che come certi italiani potenti non amano la satira, ma in compenso la tollerano di più) … ma in fondo come dice Michael Moore parlando proprio di loro "Ehi, è solo un fumetto".

" The Boondocks " di Aaron McGruder

" The Boondocks " di Aaron McGruder

IL SACROSANTO DIRITTO DI ESSERE CONTRO

Recensione di Daniele Clementi

Cinque anni fa l’occidente è cambiato, non so quanto sia stato un cambiamento consapevole e quanto sia stato indotto ma in questo caso poco importa. Cinque anni fa siamo stati sconvolti dai fatti delle Twin Towers. Il mondo mediatico è mutato, i giornalisti indipendenti sono diminuiti, la satira è diventata un nemico pubblico al servizio del male.

Proprio cinque anni fa nasceva in America il fenomeno dei " Boondocks ", la striscia satirica di Aaron McGrueder che ha fatto sperare che non tutto fosse del tutto perduto.

Le strisce di McGrueder raccontano le avventure di due ragazzi di colore in un quartiere di bianchi, soli con il loro nonno e l’indifferenza dell’ America che non vuole vedere.

I " Boondocks " si possono leggere in Italia su Linus o in libreria si possono trovare i primi due libri della serie pubblicati nella collana "controculture" di Arcana, da questa notte inoltre si posssono anche vedere in tv; tutti i lunedì alle 23.00 su MTV.

Anche se non sono cinema queste creature dell’immaginario hanno una forza molto cinematografica e proprio mentre si sta ultimando il "Chris Cunningham Dossier" vi annuncio l’inizio del "Boondocks Dossier" per capire e conoscere "il diritto di essere contro". Passate di qui … sarà interessante.

" Aphex Twin – Windowlicker " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 07 : I "sani" principi della coercizione

" Aphex Twin – Windowlicker " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Seni, natiche, cosce, tacchi, mutandine, bikini, ombrelli che strusciano il cavallo, pali che vengono sfiorati, ventri piatti e nudi che ondulano mentre una pioggia di schiuma di champagne viene spruzzata sulle carni nude e abbronzate di ragazze desiderose e compiacenti … no, non è la descrizione di un film pornografico … no. non è nemmeno la ricostruzione di qualche esperienza orgiastica di chissa quale marchese lussurioso … è la pubblicità bellezza ! Quella che tuo figlio guarda in tv a qualsisi ora, quella che nessuno vieta mai.

A dicembre del 2006 ho avuto l’opportunità di vedere una bella mostra nella Stazione Ferroviaria di Milano Centrale. La mostra, organizzata dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e la Fondazione Antonio Mazzotta, si chiamava "Pubblicità con giudizio: 40 anni di pubblicità vista dal Giurì".

In sintesi l’allestimento mostrava una selezione dei casi più clamorosi affrontati dal Giurì, venivano esposte le ragioni di chi fosse contrario allo spot o alla pagina pubblicitaria insieme a quelle dei favorevoli, poi infine la sentenza del Giurì.

La Mostra era due volte rassicurante :

Primo perchè dimostrava che esistono valide risorse per rendere costruttiva l’attesa dei treni perennemente in ritardo, se il mio Intercity fosse stato puntuale non mi sarei potuto godere fino in fondo la mostra.

Secondo perchè dimostrava che lo spettatore non è sempre in balia della coercizione del linguaggio mediatico, ma può trovare talvolta negli organi istituiti un valido alleato.

In buona sostanza ritengo che la mostra trasmettesse questo messaggio :

I Media sono capaci di smuovere una società attraverso immagini forti e provocatorie con lo scopo di destabilizzare i luoghi comuni del costume e della pubblica morale, tali opere sono sacre ed inviolabili in quanto espressione del sentire umano. Ma la forza delle immagini mediatiche non può e non deve essere ciecamente tollerata se veicolo per la vendita commerciale di un prodotto, dunque se finalizzata ad illudere un consumatore sulla possibilità di migliorare la sua vita sociale o la sua situazione interiore con il solo acquisto di un bene di consumo. Insomma l’arte non è al servizio della vendita di merci.

Riguardando il video di Cunningham " Aphex Twin – Windowlicker " ho ripensato al messaggio di questa mostra e mi sono convinto che il significato delle immagini di Cunnigham si trova proprio in una riflessione molto simile.

Questo video usa gli stilemi tipici della televisione commerciale e di quella forma di coercizione mediatica ed erotica tipica del videoclip di bassa lega, risulta quindi molto stimolante che Cunnigham usi ancora una volta il videoclip per contestare il videoclip.

In America esiste un canale destinato prevalentemente al pubblico afroamericano chiamato BET, questo canale è una specie di MTV che trasmette no-stop videoclip di rapper afroamericani incazzati con macchine extralusso, giolielli e splendide modelle seminude che si strusciano su auto nuove cromate e vengono bagnate da vari liquidi o ricoperte di banconote. Le splendide strisce satiriche " The Boondocks " dell’afroamericano Aaron McGruder (pubblicate in Italia da Linus ogni mese, e per le librerie dalle raccolte della collana " controculture " dell’editrice Arcana) hanno avviato una battaglia di principio contro questo modello che spinge i giovani di colore ad inseguire i valori effimeri anche a costo della legalità o della loro stessa vita.

In sostanza il video di Cunningham ricalca tutti i valori effimeri dei video di "BET" evidenziandone il lato perverso, il rovescio. Così come per " Aphex Twin – Come To Daddy " anche questo video usa il volto dell’artista Aphex Twin come simbolo della corruzione interiore mostrando tutte le modelle formose e seduttive con il volto barbuto e satanico del compositore. non voglio dirvi di più, solo che è un video stupendo.

Il titolo imperdibile della carriera di Cunningham.

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