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" 300 " di Zack Snyder

" 300 " di Zack Snyder

Recensione di Daniele Clementi

Dopo quasi un anno di attesa arriva finalmente in Italia la riduzione cinematografica della graphic novell di Frank Miller e Lynn Varley. La regia è stata affidata a Zack Snyder, il regista "furbetto" del remake di "Zombi" di George Romero intitolato "L’alba dei morti viventi". Prima di tutto bisogna precisare che questa storia non tratta della gloriosa battaglia delle Termopili come potreste pensare a prima vista, questo film è una versione cinematografica di un fumetto che a sua volta prendeva spunto dal fatto storico. Sul piano della resa visiva il film è perfetto, anzi persino sorprendente per come rispetta pedissequamente le vignette originali del fumetto, sul piano di contenuti e dialoghi la struttura del fumetto rivelava un maggiore spessore rispetto al film.

In sostanza per poter apprezzare questo filmaccio colorato e fracassone bisogna partire dall’idea di avere di fronte un manipolo di 300 super eroi che si confrontano con il classico impero del male. Riducendo il plot a questo livello il film si rivela evocativo, emozionante e spettacolare ma più di ogni cosa terribilmente divertente. Se invece volete partire dal principio che la battaglia delle Termopili debba essere raccontata con la stessa forma di una grande opera di William Shakespeare, allora siete di fronte a  qualcosa che rasenta l’insulto. Quindi il problema non appartiene al film bensì al nostro modo di filtrare l’opera. Si tratta di una produzione americana su un manipolo di eroi greci (spartani nel dettaglio) che con il proprio sacrificio impedì ad un sovrano del medio oriente di espandere il suo impero in Europa e sembra pertanto piuttosto naturale leggere nel film una metafora  politica moderna. Il problema anche in questo caso si riferisce alla sensibilità ed al grado culturale dello spettatore.

Snyder si limita a ricostruire nella forma della composizione cinematografica quello che Miller e Varley avevano concepito per la carta stampata, non mancano dettagli di grande pregio tipicamente cinematografici come il montaggio perfetto e la scelta della colonna sonora che evoca alcuni film chiave predecessori di “ 300”  pur trovando una sua autonomia stilistica. Volendo accogliere il film nel suo puro principio cinematografico e fumettistico non sento giusto aggredire l’opera con una critica troppo severa bensì trovo più opportuno esplorare quello che si è detto di male e si dirà di male di questo film cercando una chiave di lettura alternativa. Quello che segue è pertanto un elenco di FAQ a cui molto probabilmente lo spettatore più colto ha cercato di rispondere dopo aver visto questo film e su cui la critica convenzionale si è già fin troppo crogiolata.

1)      Questo film istiga all’intolleranza verso il popolo medio orientale o giustifica le guerre dell’occidente contro il medio oriente ?

Questo film può liberamente essere letto come espediente per motivare il pensiero americano e tendenzialmente della destra europea alla lotta contro la cultura araba, dobbiamo però ricordare che il fumetto venne realizzato in tempi non sospetti e che la battaglia delle Termopili è realmente avvenuta. Certo è plausibile che la produzione abbia “colto l’occasione” ma è difficile stabilire quanto peso potesse avere la cosa sul progetto finito, inoltre i cattivi persiano somigliano molto di più a noi ed i pochi spartani sembrano decisamente di più i popoli poveri aggrediti nelle guerre moderne.

 

2)      In questo film ci sono luoghi comuni tradizionalmente pericolosi sul mondo arabo e sulla contaminazione culturale ?

In questo film ci sono parecchi luoghi comuni, alcuni pure un pochino razzisti, non ci sono invece elementi offensivi sulla contaminazione culturale perché i persiani di questo film non vogliono contaminare ma conquistare e dominare e pertanto si rivelano la quinta essenza della malvagità secondo i classici canoni del film epico, in fondo è un dato storico che fossero un popolo invasore.

3)      Questo film potrebbe influenzare negativamente uno spettatore e spingerlo all’intolleranza verso la diversità ?

Si, il mondo è pieno di imbecilli, basta pensare che Manson uccideva perché convinto che fosse stata Biancaneve ad ordinarlo e che lo minacciasse con i terribili 7 nani. Il film che ispirò di più uno dei più efferati serial killer della storia era il classico di Walt Disney. Il film “300”non istiga all’intolleranza, basta essere sani di testa, purtroppo chi vive certe intolleranze non lo è.

4)      Molti difetti riscontrabili in “300” possono essere evidenziati anche nei film di Gibson “la passione di Cristo” e “Apocalypto”, perché sei più tollerante con questo film rispetto a Gibson ?

Come avrete notato mi sono fatto una domanda personale, e mi do anche la risposta. Mel Gibson inventa le sue storie di san pianta e fa finta di avere la proprietà culturale per sapere che cosa sta facendo, inoltre per dare una parvenza di credibilità alle sue basse produzioni usa lingue originali desuete (l’aramaico per “la passione di Cristo” ed un supposto dialetto maya per “Apocalypto”) a questo punto anche Snyder avrebbe potuto girare il film in un inutile greco antico ma non lo ha fatto perché rispetto a Gibson non ha bisogno di vendersi per quello che non è, inoltre il suo film è tratto da uno splendido fumetto con basi culturali ed artistiche molto più solide delle storie di Gibson.

Questo è quanto , posso solo dire a chi ama i fumetti e soprattutto quelli di Frank Miller che non deve perdersi questo film tributo.