Adattare il romanzo – inchiesta di Roberto Saviano non è cosa facile, già si sapeva e già erastato ampliamente dimostrato dallo spettacolo teatrale che forniva un risultato discontinuo rispetto alla secca tensione del libro. Matteo Garrone dopo molteplici stesure tenta la sfida e sviluppa con l’assistenza dell’importante documentarista italiano Pannone un film che rispetta i canoni del neorealismo di Rossellini e dimostra di avere appreso dall’evoluzione linguistica apportata dai film di Pier Paolo Pasolini e della coppia Ciprì e Maresco.
Sulla scena troviamo però solo una selezione (come già era avvenuto per lo spettacolo teatrale) dei personaggi ed dei relativi capitoli sviluppati da Saviano nel libro. Garrone sceglie di concentrare l’azione quasi totalmente in Campania e fatta eccezione per alcune scene girate a Venezia sembra voler costringere lo spettatore nella terra del clan dei casalesi, quasi volesse obbligare chi vede ad osservare quel microsistema che vive nel sistema più grande e determina le sorti di un intera nazione. Per uno spettatore del nord quella realtà sembra spesso estraniante, lontana, si fa fatica ad ammettere che gli eventi raccontati sono parte integrante dell’Italia di oggi e saranno senza dubbio determinanti pe il nostro futuro. Il film però è anche un evoluzione del discorso di Saviano, fra le chicche ci viene svelato il vero nome dell’attrice che indossa il vero abito confezionato in nero a Casal Di Principe e mostrato la notte degli oscar che fa da colonna portante dello splendido capitolo "Angelina Jolie". Toni Servillo si rivela perfetto per il ruolo dello stakeolder fino a ricordare il magifico Gian Maria Volontè, mancano invece fra gli altri l’episodio dei cadaveri cinesi al porto di Napoli e la splendida figura di Don Peppino Diana. Un film indispensabile che però potrebbe risultare difficile da decodificare per chi non ha letto il libro e non conosce già la storia, un adattamento parziale e volutamente incompleto come già era stato lo spettacolo teatrale che mantiene però il peso specifico della denuncia politica.
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