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FEFF 08: “ The guard post “ di Kong SU-chang (Coresa del sud 2008)

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“ The guard post “ di Kong SU-chang (Coresa del sud 2008)

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Recensione di Daniele Clementi
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Al confine tra la Corea del sud e la Corea del nord ci sono vecchi e vetusti posti di guardia che proteggono i confini di una grande nazione spaccata in due. Ogni posto di guardia ha il suo piccolo esercito ed i suoi cunicoli scavati nelle profondità della terra, imbottiti di cemento armato ed esplosivo. C’è un bosco che segna il limite fra le due Coree, una terra di nessuno che incautamente una spedizione di militari sudcoreani decide di visitare, più come segno di sfida ce per necessità oggettiva. Torneranno da quel bosco con un virus mortale nel sangue che ucciderà uno per uno i soldati del posto di guardia dopo averli tramutati in mostri parnoici che si uccidono fra di loro.
Dallo sceneggiatore del magnifico thriller “Tell me something” arriva questo horror di stampo militare con un forte contenuto politico. Guardando i soldati sudcoreani che si uccidono fra di loro invasati dalla paranoia non si può fare a meno di pensare all’assurdità di una nazione spaccata i due parti. Lo stesso virus, seme dell’odio, custodito in un bosco ancestrale al confine delle due Coree, che deforma la carne e distrugge il cervello spingendo gli uomini al biblico “fratello contro fratello” è una magnifica metafora della situazione politica attuale coreana. Il film è leggermente ripetitivo e verboso ma l’idea del racconto merita la dovuta considerazione, cast ed effetti speciali poi sono all’altezza di un film medio nordamericano.

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