Archivi categoria: go for sisters

Go for sisters di John Sayles

John Sayles torna in Messico dopo i meravigliosi “Stella solitaria” e “Angeli armati”, lo fa dolcemente ed inesorabilmente e con la sua solita pazienza scrupolosa che consente una caratterizzazione quasi maniacale dei personaggi. Lo spettatore si ritrova in una sede dei servizi sociali degli Stati Uniti dove lavora l’afroamericana Bernice (una favolosa LisaGay Hamilton) e dove incontra una donna di colore della sua stessa età, stravolta dalla vita e dai guai del ghetto di colore. Solo dopo un colloquio preliminare Bernice si rende conto di avere davanti la Fontayne con cui è cresciuta nello stesso quartiere povero, mentre la prima dopo il liceo si è dedicata ai servizi sociali, la seconda ci si è ritrovata come utente dopo essere passata da un guaio all’altro. Bernice decide di farsi assegnare la custodia sulla parola della vecchia amica proprio quando riceve la notizia della scomparsa del suo unico figlio oltre il confine messicano. L’esperienza nel mondo criminale di Fontayne diventerà indispensabile per le prime indagini private delle due donne ma le porterà davanti ad un inquietante segreto di cui nessuno parla con piacere negli Stai Uniti come nel Messico: la mafia cinese. Sayles usa i canoni del poliziesco per denunciare il nuovo crimine organizzato che lentamente sta prendendo piede fra le due americhe in modo tanto violento ed imponente quanto silenzioso ed anonimo, e non si fa fatica a ripensare a tante cose scritte da Roberto Saviano guardando il film di Sayles. Un film di grande presa narrativa che ruota intorno a tre attori favolosi, oltre alla già citata Hamilton vanno ricordati la passionale Yolonda Ross (nella parte di Fontayne) ed il magnetico Edward James Olmos. Proprio il grande attore messicano (icona contemporanea del cinema latino americano) nonchè produttore del film ci regala un personaggio trascinante e tormentato come quello dell’anziano investigatore esperto di trattative criminali ed attraversamenti clandestini del confine. Un film quasi neorealista nella costruzione ed esposizione dei fatti e di grande importanza sociale per quello che denuncia.

Daniele Clementi

Contrassegnato da tag ,