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VENEZIA 2007: " Le ragioni dell’aragosta " di Sabina Guzzanti

MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2007
(c) Biennale di Venezia
Note da VENEZIA
di Antonella Mancini
 

 

” Le ragioni dell’aragosta ” di Sabina Guzzanti

Cara Sabina,
ho appena finito di vedere il tuo film, nella proiezione riservata ai plebei, fra i quali io mi colloco, cinematograficamente parlando. Lo dico perché i giornalisti veri lo hanno potuto vedere ieri e scriverci sopra fiumi di robe che oggi tutti hanno potuto leggere. Io ancora no, anchè perché il tuo film non lo avevo scelto e ci sono finita per caso. Dubito dunque di avere qualcosa di significativo da aggiungere, ma a un paio di cose non mi va di rinunciare. La prima è la sensazione che il tuo, più che un film, sia un’installazione, come se ne possono ammirare proprio adesso, sparse un po’ovunque in città in concomitanza con la Biennale d’Arte. Con questo non voglio dire che il film manchi di contenuti, perché certe installazioni, come quella di Fabre , di cose da dire ne hanno molte di più di tanti film che piacciono ai cinefili. Di primo acchito si potrebbe pensare che anche tu sia scivolata nel documentario – a ben vedere tu “documenti” cosa accade dietro le quinte di uno spettacolo – peraltro in tendenza con la Mostra di quest’anno. Ma non è così. Mi spiego, tu “usi” ciò che si svolge dietro le quinte di uno show per fare di fatto uno show: il tuo è uno spettacolo nello spettacolo (che dice poi molte altre cose, nel merito delle quali non entro), dove ogni attore contribuisce a modellare un pezzo dell’installazione. E ora la seconda cosa, e bada che non mi interrogo se il tuo lavoro mi piaccia o no: non lo so. Sinceramente non lo so e forse non mi interessa nemmeno saperlo, ma una cosa so per certo: l’ammirazione che mi suscita la tua intelligenza, il modo col quale usi il cervello. A dirla tutta del tuo film non me ne importa molto, ma è senz’altro un film molto molto intelligente. Il che non è da tutti.

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