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” Festen – Dogma # 1 ” di Thomas Vinterberg (1998)
Recensione di Marina Pianu
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siete trentenni sani e belli, avete un’attivita’ che vi soddisfa e la vita vi
sorride. vostro padre compie 60 anni e per l’occasione tutta la famiglia
verra’ riunita in una grandiosa celebrazione nei locali della magione /
albergo di famiglia. insieme agli anni del patriarca, si celebra anche il
successo della famiglia e la gloria del nome. cosi’ e’ se vi pare.
va bene, vi e’ appena morta la sorella gemella e non siete molto in vena di
far baldoria. va bene, il vostro fratellino e’ un’emerita testina di minchia
che sa solo bere, far casino e menar le mani. va bene, la sorellina e’ morta
suicida e non e’ una bella sensazione. va bene, la festa ha un protocollo
rigido che non consente svarioni o sbrachi e vostro padre sogna soltanto di
mettere la vostra liberta’ dietro le sbarre strappandovi alla vostra
attivita’ per mettervi a capo del suo business (nel prossimo film
“l’eredita’” il piano riesce). va bene, ogni diversita’ e personalita’
dev’essere sacrificata nel nome della rispettabilita’ e dell’immagine e della
tradizione. va bene, odiate le viscere di vostro padre e non nutrite grande
simpatia per vostra madre. ma va tutto molto bene.
ho dimenticato di dire che siete un bel ragazzo, e i soldi non vi mancano, e
se avete tutte le cosine al posto giusto, come mai non avete una ragazza? eh?
va bene, vostro padre e il vostro “caro” fratellino non si esimono
dall’insinuare grossolani commenti. va bene, lo sapete come sono fatti, e
quando la graziosa amica si autoinvita nella vostra camera e si fa una
doccia, voi vi addormentate beatamente in poltrona. va bene, un altro al
posto vostro si sarebbe “dato da fare”, ma voi non siete un altro, siete voi
e siete stanco, molto stanco. e va bene, vi hanno incastrato a fare un
discorsino per festeggiare il babbino tanto stronzino. va bene, non vi
dispiace poi tanto, e allora perche’ alzate il gomito?
torniamo un attimo indietro. l’altra sorellina, che sembra tanto sguaiatina ma
che qualche po’ di sale in zucca ce l’ha, e non e’ neppure cosi’ inquadrata
come sembra (lo “straniero” non invitato nella festa e’, per comodita’ di
individuazione, di diverso colore… il che fa andare giu’ di testa il
fratellino matto). anche lei non ha preso bene il suicidio della sorella e
cerca con un gioco strano e cerca e trova… trova qualcosa che… ma
torniamo al banchetto. stavate per fare un discorsino tanto carino al babbino
un poco stronzino. ma va tutto bene, va molto bene, va stramaledettamente
bene in questa famiglia bene in questo angolo bene della danimarca bene.
fedele al 99% del “voto di castita’” del dogma95, il regista (che per pudore
qui restera’ anonimo) tallona ogni personaggio come fosse la sua scheggia
sulla spalla (risentimento, colpa, dolo), amplificando o dettagliando la
visione privilegiata di christian. e’ un viaggio microscopico in cerca del
marcio che vive in danimarca, il turpe segreto che man mano fara’ giustizia
di colpe passate, facendo vivere catarticamente la liberazione del
protagonista e punendo il reo (infine confesso) esiliato. il perbenismo
autoconfidente si sgretola malvolentieri in una tragica presa di coscienza
che consentira’ alle forze creatrici di scrollarsi di dosso il peso del
“tutto va bene”. una tragedia senza morti sul palcoscenico, senza sangue, ma
con tutte le sue dinamiche viziose in atto ed esplose. no, non va niente
bene, e occorre dirlo, ripeterlo, urlarlo per poter arrivare davvero al
“tutto va bene” sincero e sano.
“Un brindisi a mio padre; stupratore e assassino.”
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CREDITI
Regia: Thomas Vinterberg.
Sceneggiatura: Thomas Vinterberg e Mogens Rukov.
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 19 giugno 1998 (DANIMARCA)
-Interpreti principali –
Ulrich Thomsen : Christian Klingenfeldt
Henning Moritzen : Helge Klingenfeldt-Hansen
Thomas Bo Larsen : Michael
Paprika Steen : Helene
Birthe Neumann : Signora Klingenfeldt-Hansen
Produttore: Birgitte Hald e Morten Kaufmann.
Colonna sonora originale: Lars Bo Jensen.
Direttore della fotografia: Anthony Dod Mantle.
Montaggio: Valdís Óskarsdóttir.
Durata: 105 minuti.
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