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" Centochiodi " di Ermanno Olmi (2007)

" Centochiodi " di Ermanno Olmi (2007)

Recensione di Marina Pianu

 

un vecchio maestro, quando vuole spettinare un po’ le belle acconciature,
riesce poi a far venire i capelli dritti a tutti. olmi, che aveva gia’
annunciato che questo sarebbe stato il suo ultimo film "narrativo", ha fatto
un bel botto, inducendo a un mare di chiacchiere sia i religiosi sia gli
atei. i primi non hanno gradito i toni (e i contenuti) a loro dire blasfemi,
e i secondi hanno dovuto levare gli scudi in quello che a loro pare un
attacco sfrontato alla sacralita’ del libro. gli uni e gli altri hanno cosi’,
involontariamente, dato ragione al vecchio regista.

un giovane professore di teologia ("professorino") decide di cambiar vita:
inchioda i libri sacri, si spoglia di ogni rimasuglio di vita borghese e
cerca rifugio in un piccolo casolare diroccato sull’argine del po, dove
brucia il suo manoscritto, ultimo balzello di una carriera cartacea. fa
amicizia con la povera gente del paese; da loro riceve aiuto per ricostruire
la baracca e con loro divide pane e pesci. il "professorino" attira a se’
questa povera gente con il carisma di un leader spirituale; regala frasi
enigmatiche e dense di profondo significato, trasforma l’acqua in vino,
conquista il cuore puro di una fornaia (portatrice di pane… simbolismo a
iosa), e ricostituisce un piccolo cenacolo di seguaci. la legge gli e’ alle
costole per quel peccatuccio iniziale (inchiodare libri). arrestato,
interrogato, ripete con inamovibile semplicita’ il suo credo: i libri rendono
schiavi, la vita va vissuta e non letta.

se l’interrogatorio con il maresciallo procede serenamente, non cosi’ il
confronto con il vecchio prete, collezionista di antichi testi sacri. e’ uno
scontro quasi titanico, tra il volto cristico e luminoso del professorino e
l’alta statura del vegliardo prelato in controluce e aureolato di rosso
fiammante. se ai credenti cattolici le affermazioni del giovane sono parse
blasfeme, a chi guarda con sguardo laico non puo’ non sorgere il sospetto che
il vero cristiano sia proprio il giovane che difende purezza, semplicita’ e
libero arbitrio contro l’autorita’ cristallizzata di testi secolari.

nel giudicare male il film (o il suo messaggio) ci si scorda che la battaglia
del protagonista (e del regista) non e’ contro i libri in quanto contenitori
di testi, ma contro l’uso che si tende a fare del testo cristallizzato come
grimaldello contro l’umanita’ e contro il libero arbitrio. elevare ad
autorita’ divina un testo, tradendone lo spirito profondo, equivale a
uccidere la divinita’ che c’e’ in ogni individuo e legarlo ad una sudditanza
morale che va contro lo stesso messaggio cristiano. del resto, come non
ricordare che cristo, come socrate e buddha, non ha mai scritto una frase
una? se avesse ritenuto piu’ importante la parola scritta di quella data, le
cose sarebbero andate diversamente. la parola scritta resta fissa nel tempo,
e finisce per allontanarsi dalla verita’, mentre i rapporti umani non mediati
dal testo scritto sono veicoli di verita’.

come ogni messia che si rispetti, il professorino si sacrifica per salvare gli
amici dalle ruspe, ma inutilmente questi poi lo attendono per l’ultima cena.
l’ultima scena e’ appunto uno dei momenti piu’ struggenti in un film che, pur
presentando qualche diseguaglianza di tono, o alcune, poche ridondanti pause
didascaliche, mantiene fino in fondo la promessa di una parabola dal sapore
universale e atemporale. ancora una volta olmi impiega attori non
professionisti per esaltare con maggiore immediatezza la concreta semplicita’
della storia. unico professionista, l’ex-modello (e si vede…) israeliano
raz degan, che gia’ tre lustri fa aveva deciso di intraprendere la carriera
cinematografica; anche esulando dal piacere oculare, non ci pare che sia
stata una decisione poco saggia.

p.s. domandina per i paladini libreschi: anche l’elenco del telefono e il
"mein kampf" e’ sacro?

CREDITI
 
Regia: Ermanno Olmi
Sceneggiatura: Ermanno Olmi
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 30 marzo 2007 (ITALIA)
Interpreti principali –
Raz Degan
Luna Bendandi  
Amina Syed  
Michele Zattara  
Omero Antonotti
Produttori: Roberto Cicutto, Luigi Musini ed Elisabetta Olmi
Direttore della fotografia: Fabio Olmi
Montaggio: Paolo Cottignola
Colonna sonora: Fabio Vacchi
Sito Internet: