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" Cuori " di Alain Resnais

" Cuori " di Alain Resnais

Recensione di Daniele Clementi

 

Alain Resnais resterà probabilmente alla storia del Cinema per il suo "Hiroshima mon amour", una pietra miliare indiscussa della nuovelle vague francese.

Resnais si è dovuto portare sulle spalle per tutta la carriera il peso di avere realizzato in giovinezza un film così importante condividendo così la stessa sorte di Orson Welles (che con il suo film esordio "Quarto potere" lasciò un segno così indelebile da oscurare tutta la sua rimanente carriera).

Alcuni registi, raggiunto il loro massimo splendore, vivono un declino inesorabile senza alcuna speranza di rinascita, ma per il saggio Resnais le storie da raccontare potrebbero essere ancora molte.

Una neve fredda e artificiale copre gli esterni asettici di questo film, girato interamente in studi cinematografici e con una sola sequenza di panoramica esterna realizzata in computer grafica. Il resto del film si svolge solo in pochissimi interni, misurati e teatrali, concepiti per essere una perfetta metafora dell’interno dei protagonisti.

Gli interni del film sono solo 8 ed ognuno rappresenta un livello preciso e solido del racconto come del resto i 7 personaggi che animano gli ambienti.

La prima casa è vuota e viene visitata da una potenziale acquirente accompagnata dal suo agente immobiliare

Il dettaglio della casa è una parte che divide in due una grande stanza tramutandola in due piccole stanze condivise da una singola finestra. Il problema della singola finestra è che non può essere condivisa fra gli ospiti delle sue stanze piccole perchè o entrambi tengono la finestra aperta o entrambi la tengono chiusa. Il dettaglio della parete che separa un grande stanza è il cuore della storia e quella grande stanza è il nostro interno, il nostro cuore ed il nostro mondo inseparabile ed inconciliabile dall’interazione/integrazione con il nostro prossimo. tutto il film gioca su questo, separazioni e riaperture, passi avanti ed indietro fra i personaggi di un teatro del cuore.

Analizzare troppo i preziosi dettagli del film sarebbe un delitto perchè vi impedirebbe di capire e sentire il film. Dunque posso solo scrivere che "Cuori" di Alain Resnais è un piccolo e prezioso gioiello ricco di metafore e significati nascosti come perle bianche fra innumerevoli fiocchi di neve.