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Highlander Dossier (3) LA SAGA ALTERNATIVA

 Highlander Dossier

A cura di Daniele Clementi

PARTE 3 : LA SAGA ALTERNATIVA

"Highlander – The series" (1992 – 1998)

Nel 1992 Ken Gord riceve dai produttori cinematografici Peter S. Davis ("Highlander", "Highlander 2"), Guy Collins ("Highlander 2") e William N. Panzer ("Highlander 2") l’incarico di svolgere il ruolo di produttore esecutivo di una serie televisiva ispirata alla saga cinematografica di Highlander. La produzioine della serie tv comincia pertanto un anno dopo l’uscita del secondo film e 2 anni prima del terzo. Il protagonista del telefilm è Duncan Macleod (Adrian Paul), compagno di clan di Connor MacLeod (Christopher Lambert) che comparirà solo nella puntata pilota. Il problema di questo telefilm è che lo spettatore conosce già la fine perchè sin dalla prima puntata tutti sanno che nel finale del primo film "ne resterà soltanto uono" e quel solo immortale sopravissuto non è certo il protagonista della serie tv. In realtà questa certezza verrà minata piano piano nel corso del telefilm sino a rivelare una conclusione completamente diversa dal film originale che ci spinge necessariamente a considerare questa serie tv, ed i due relatvi film che ne seguirono, non tanto uno "Spin-off" del film originale quanto una vera e propria saga altenativa. Come se in due mondi distanti la storia si fosse svolta in due maniere diverse. La serie televisiva si avvale di ben 37 sceneggiatori diversi tra cui Loraine Despres ("Dallas", Dynasty" e "CHiPs"), Robert McCullough ("Star Trek: the next generation", "Stargate SG1" e "La donna bionica"), Karen Harris ("L’incredibile Hulk"), Terry D. Nelson ("The A-Team"), Philip John Taylor ("Mork & Mindy") ed infine Brian Clemens che aveva già contribuito alla stesura del brutto script del secondo film. Le 119 puntate saranno invece curate da 23 diversi registi tra quali Duane Clark (futuro collaboratore della serie "CSI") e George Mendeluk (collaboratore fisso di "Miami Vice"). Naturalmente la serie inventa una miriade di personaggi nuovi e ,come ho già precisato, non collegabili con i 3 film originali. Fra i personaggi più incisivi ed i relativi interpreti va ricordata Elizabeth Gracen che interpreta l’amante immortale di Duncan e che diverrà a sua volta protagonista di una serie spin-off canadese le apparizioni di Marc Singer (il protagonista di "V-Visitors" e "Kaan, principe guerriero") e Jason Isaacs (Lucius Malfoy della saga di "Harry Potter"). La colonna sonora viene curata da Roger Bellon. Torna come amestro d’armi il grande Bob Andeson ("Barry Lyndon", "Guerre stellari" e la saga del "Signore degli anelli").

 

" Highlander – The raven " (1998 – 1999)

Nello stesso anno in cui si chiude la serie originale nasce questo spin-off basato sull’amante immortale di Duncan Macleod, la serie non raggiungerà mai un grande risultato e dopo solo un anno verrà soppressa dalla rete canadese produttrice. La serie si avvale di 3 registi e 6 sceneggiatori. la colonna sonora è curata dagli anonimi Axel Belohoubek e Simon Cloquet.

 

" Highlander Endgame " (2000)

di Douglas Aarniokoski

Peter S. Davis torna alla produzione della saga di Highlander ma considera conclusa l’esperienza della prima trilogia e pertanto non realizza un seguito della serie cinematografica bensì il primo capitolo di una serie di film destinati a proseguire le gesta di Duncan Macleod il protagonista della serie tv. Nel mondo di Duncan, Connor (Christopher Lambert) non è destinato ad essere l’ultimo immortale ed infatti lo perdiamo definitavamente nella prima parte del film. Il resto della storia è puramente concepito per ridisegnare il personaggio interpreato da Adrian Paul (Duncan) come il futuro protagonista della saga di Highlander. Unico nome confermato della precedente generazione di scrittori è quello di William N. Panzer che già aveva contribuito al secondo titolo della prima serie di film ed aveva lavorato attivamente sia alla serie tv che al suo spin off. Al fianco di Panzer entrano in gioco sullo script Gillian Horvath ("Quantum leap – In viaggio nel tempo", "Beverly Hills, 90210" e "Xena") ed Eric Bernt. La sceneggiatura finale viene invece assegnata allo scrittore di b-movie horror Joel Soisson, che risulta infatti spaesato di fronte ad una storia fantastica. Il cast tecnico infine è il meno preparato di tutta la serie e sono necessari ben sei montaggisti per mettere insieme una storia piena di buchi ed errori di continuità.

Voto finale : 4 (Un film da dimenticare)

La recensione che segue è la medesima realizzata per il Dossier sul Festival di Cannes 2007 e chiude questa terza parte di recensioni.

 

" Highlander – The source " (2007)

di Brett Leonard

Prima di tutto è doveroso precisare che questo film non è assolutamente collegato con la trilogia interpretata da Christopher Lambert, quindi nessuna relazione diretta con il film del 1986 ne tantomeno con il sequel " Higlander 2 " o con il prequel " Higlander 3 ". Il film infatti deriva direttamente dalla serie tv prodotta negli anni 90’ ed interpretata da Adrian Paul nella parte di Duncan Macloud, cugino del Connor protagonista dei film originali. Alcuni anni fa fu prodotto un film che collegava i due mondi ma non fu mai formalmente riconosciuto perché nel suo finale negava irreversibilmente il finale del capitolo originale del 1986 e rendeva la connessione tra i film impossibile, diciamo dunque che questo film si svolge in un mondo parallelo a quello narrato dalla serie originale, uno di quei pasticci che si fanno quando i soldi vengono prima dei contenuti. Brett Leonard si brucia la carriera con un film insipido e superficiale che sembra destinato al dvd più che al cinema vero e proprio. La storia si svolge in un futuro sconvolto dalla guerra e da una grande crisi economica mondiale, solo pochi immortali sono sopravissuti (quindi la storia non è collegabile con le altre dove era rimasto un solo immortale) ed attendono la venuta ancestrale di un grande evento stellare che loro chiamano "the source", la loro missione è giungere alla fonte di questo fenomeno ed affrontare un guardiano (simile ai mostri di " Silent hill " ma qualitativamente inferiore) alla fine naturalmente "ne resterà soltano uno" ma dato che ogni film nega il finale dell’altro non si capisce perché questa volta ce la dovremmo bere.

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