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TORINO 2007: " Aleksandra " di Aleksandr Sokurov (2007)

TORINO FILM FESTIVAL 2007

(c) Torino Film Festival

TORINO 2007: ” Aleksandra ” di Aleksandr Sokurov (2007)

Recensione di Daniele Clementi

I tempi della madre russia sembrano essere lontani ormai anni luce, lo sente anche il regista Sokurov, ultimo erede dela gloriosa scuola di cinema sovietica, e ormai parlare di madre patria sembra un concetto lontano e quasi ridicolo, ecco infatti entrare in scena una maternità diversa, più anziana ma pur sempre una maternità, celata nelle ossa stanche e nell’orgoglio di altri tempi di una vecchia, ormai si deve parlare (e Sokurov ce lo sbatte in faccia) di “nonna Russia” o “nonna patria”. Nel corpo stanco di una nonna si muove la memoria sovietica fra vecchi treni e blindati unti e puzzolenti, cammina lenta ma inarrestabile questa donna vecchia e forte, lucida e profonda, portatrice sana di una fierezza che la Russia sembra avere perso, ed in questa fusione di dolcezza (perchè è pur sempre una nonna) e di forza antica si muove Aleksandra, tra una base militare e l’altra, tra un blindato ed un carro armato si sposta aiutata a salire e scendere da giovanissimi soldati che le tengono la mano che le portano la borsa, che si occupano di lei come fosse la nonna di tutti i soldati. Aleksandra deve andare nella Repubblica Cecena a fare visita al suo unico nipote ,militare di carriera, intorno a qeusta vecchia donna profonda si intravvedono gli sguardi bambini di soldati giovanissimi che nascondono il loro sguardo ancora virgineo sotto un cappello tirato in basso o un elmetto quasi più grande delle loro teste, alcuni sbuffano di fronte a quel passato femminile che incontano , altri invece si prodigano forse vedendo in Aleksandra tutta la dolcezza e la forza di una Russia antica che ormai non c’è più ,e per lei tutti questi ragazzi non sono che giovani figli di una terra scossa da continue mutazioni che dietro alla madida e polverosa divisa cercano quell’ultimo ordine, quell’ultima morale che non trovano più nelle loro terra madre. Ma Aleksandra subisce anche lo sguardo ostile dei giovani ceceni che non vogliono ne lei ne ciò che lei rappresenta che odiano in silenzio l’esercito invasore ma che non possono fare a meno di subire il fascino di questa donna antica ed intensa che vede gli uomini con la memoria di un tempo e di una Russia che non esistono più. Aleksandra saprà dare un buon consiglio anche ad un ragazzo ceceno rabbioso verso la Russia ed in cerca di radici, un giovane che sogna di andare alla Mecca ma anche a San Pietroburgo (“Mecca” laica di un comunismo che fu), a lui Aleksandra fa una domanda: “Se tu potessi scegliere cosa avere nella vita quale sarebbe a tua prima richiesta ?”, il ragazzo è confuso (soldi? libertà?) allora Aleksandra gli suggerisce “Scegli l’intelligenza, senza questa non puoi andare da nessuna parte”. In fondo Aleksandra è nonna o madre anche dei figli ceceni che la odiano, in fondo è la stessa terra e lo stesso sangue. Diverso è il comportamento delle donne cecene che di fronte ad una guerra non vedono una nonna del nemico ma una sorella da aiutare e con la quale sugellare un patto di unione che ucciderebbe qualsiasi guerra. Questa è la forza dello splendido film di Sokurov, uno sguardo intenso e profondo dentro la Russia e la Cecenia che passa attraverso una donna vecchia come la Russia e profonda come gli ideali che animavano la vecchia Unione Sovietica. Una risposta a tutte le guerre in un film di amore per l’altro che distrugge con la profondità di una carezza ogni causa di odio e necessità di guerra.

CREDITI

 
Regia: Aleksandr Sokurov
Sceneggiatura: Aleksandr Sokurov
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 19 novembre 2007 (RUSSIA)
-Interpreti principali –
Galina Vishnevskaija : Aleksandra
Vasili Shevtsov : Denis
Raisa Gichaeva : Malia
Produttore: Andrei Sigle
Colonna sonora originale: Andrei Sigle
Direttore della fotografia: Aleksandr Burov
Montaggio:
Sergei Ivanov
Durata: 92 minuti.

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