TORINO FILM FESTIVAL 2007
TORINO 2007: ” Farkas – Lupo ” di Tamás Tóth (2007)
Recensione di Daniele Clementi
Un film che probabilmente sarebbe piaciuto ad Hugo Pratt, perchè ritrae con gusto documentaristico la Siberia pur mantenendo una struttura narrativa suggestiva ed avventurosa, un film fatto di silezi e di panorami, di volti umani ed animali che disegnano il panorama spirituale di una cultura lontana e presumibilmente in via di estinzione. Nikolai Sergelevich è un pastore siberiano discendente da una stirpe di sciamani, uomini con il dono di poter parlare con gli animali, viene chiamato da una comunità di allevatori di renne preoccupati per uno strano fenomeno, alcuni lupi hano cominciato ad aggredire tanto le renne quanto i cani da guardia per succhiare loro il sangue, una strana forma di vampirismo licantropico che spaventa gli abitanti della comunità proprio in prossimità della transumanza delle renne. Nikolai però sembra più un vecchio ubriacone che uno sciamano dai poteri magici. La comunità si renderà conto piano piano che in fondo Nikolai è tutte e due le cose. Prima riuscirà a parlare con i lupi e poi tratterà con le renne affinchè tutte le parti siano soddisfatte e l’ordine naturale delle cose possa essere ripristinato. Il film si svolge nella terra dell’antica popolazione dei Mansi ormai a rischio di essere stravolta dallo sfruttamento delle sue risorse. L’antica terra dei Mansi infatti possiede giacimeti di petrolio, oro e diamanti ed è solo una questione di tempo prima che lo “sviluppo” e lo sfruttamento non distruggano ciò che resta delle antiche tradizioni , una storia metaforica dove i lupi succhiasangue sono probabilmente le grandi imprese che verranno ed i cani da guardia e le renne ciò che resta di un antico patrimonio che presto andrà perduto per sempre. Una bellissima favola colta e difficile rivolta a chi vuole vedere l’essenza delle cose oltre le apparenze come il contadino che vede lo sciamano oltre l’ubriacone.
CREDITI
Montaggio: Tamás Tóth.
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