Archivi categoria: indiana jones ed il regno del te

CANNES 08: " Indiana Jones and the kingdom of the crystal skull – Il regno del teschio di cristallo " di Steven Spielberg

.

CANNES 08: " Indiana Jones and the kingdom of the crystal skull – Indiana Jones ed il regno del teschio di cristallo " di Steven Spielberg (Usa, 2008)
Recensione di Daniele Clementi

 .

.

Cominciamo subito a precisare che questa recensione non risparmia nulla, nemmeno il finale del film, qui viene ragionato ed analizzato tutto, quindi se volete vedervi il film si consiglia la lettura di questa recensione solo dopo la visione altrimenti saprete già tutto, se invece volete sapere tutto anche a discapito della mancata sorpresa finale allora buona lettura.

Esce dal cofano di un automobile sbattuto a terra come sacco di patate con il cappello che lo precede tutto stropicciato, come se alla fine Spielberg e Lucas avessero proprio fatto uno sforzo di volontà a rimettere in gioco per l’ultima volta questo eroe simbolo degli anni 80′. Le prime scene sono imprevedibili, volutamente concepite per fornire allo spettatore l’unico inizio improbabile che nessun blog o sito di fan potesse anticipare. Solo dopo qualche minuto cominciamo a realizzare dove ci si trovi e chi siano i personaggi che circondano Indiana Jones, siamo nel nuovo messico, ce lo dice l’insegna di un bar chiamato "Atomic cafè" ed è già la prima citazione, davanti a noi ed al protagonista abbiamo finalmente il famoso deposito che avevamo visto nel finale del film "I predatori dell’arca perduta" (citazione due) in cui veniva chiusa ed archiviata la potente arca dell’alleanza. Ammettiamolo: abbiamo sempre voluto vedere quel luogo in cui è logico presumere che si nascondano i più grandi segreti della storia non ufficiale dell’umanità, ed infatti veniamo accontentati, siamo in piena guerra fredda ed una squadra sovietica riesce a penetrare nel famoso deposito e tenendo in ostaggio il nostro archeologo lo obbliga a cercare una cassa in particolare. Lo spettatore è spinto a credere che si tratti dell’arca dell’alleanza ma invece si tratta di un altro prodigio raccolto in un certo posticino meglio noto come … Roswell ! Ebbene si, l’ultimo film della saga di Indiana Jones parla degli extraterrestri che giunsero sul pianeta terra prima fra i popoli maya e poi fra di noi (be almeno così dicono le leggende urbane !). Una mummia in metallo cela il cadavere di un alieno e per qualche motivo sconosciuto ed i comunisti, che in questo film sostituiscono i nazisti, voglione questa salma aliena. La cattiva di turno è una donna dai poteri paranormali che parla con il solito ridicolo accento russo ed usa la spada come arma preferita. Indiana Jones resiste alle lusinghe ed alle minaccie con una battuta che resterà alla storia : "I like Ike !" (citazione tre) e poi finalmente trova il modo per sfuggire dalle grinfie dei cattivi, inutile provare a riassumere le cose incredibili che succedonod entro a questo deposito , scene d’azione magnifiche ed originalissime che si concludo con la fuga dal deposito e l’apertura involontaria di una seconda cassa che contiene la storica arca del primo film (citazione quattro).

Nella fuga ci ritroviamo a bordo di uno strumento per testare la velocità dei futuri aerei da guerra ed il nostro eroe finisce in una cittadina finta abitata da manichini che sta per essere devastata da una bomba atomica sperimentale, si salverà nascondendosi in un frigorifero (citazione cinque). Mentre vediamo il nostro eroe malconcio ma vivo che guarda a distanza l’esplosione di una spaventosa atomica capiamo che questo film sarà diverso dagli altri, più politico, più colto ma anche l’ultimo, si sente e si vede e non solo dalle rughe ed i capelli bianchi del nostro eroe.

Prende così il via la nuova avventura priva del papà del nostro eroe, mostrato solo in foto, e del suo migliore amico Marcus, il famoso rettore dell’università che lo proteggeva sempre. Ora il nostro caro vecchio eroe è solo eppure qualcoisa di imprevedibile gli arriva addosso. Entra in scena un giovane motociclista, la sequenza in cui viene introdotto il personaggio di Shia LaBeouf è il rifacimento perfetto dell’entrata in scena di Marlon Brando nel film "Il selvaggio", tanto esplicita da far pensare che questo giovane attore americano sia destinato da chissà quali alte sfere a diventare divo a prescindere dalle sue qualità.

Nel corso della storia scopriremo che si tratta del figlio che Jones ha avuto con Marion, la protagonista femminile del primo film della serie. La ricerca questa volta è quella di un teschio di cristallo che non è un manufatto ma il vero cranio di un alieno da riportare in un tempio Maya perchè i suoi compagni possano ripartire dalla terra. Indiana Jones al servizio degli extraterrestri maya insomma che non viaggiano nello spazio bensì nello "spazio fra gli spazi". Così Spielberg è riuscito a mettere insieme le sue grandi passioni : avventura ed alieni ed a confezionare un kolossal che pecca solo nell’happy end finale, anche troppo melenso. Nonostante tutto una piccola scena che riguarda un certo cappello ci rassicura su un fatto: non ci saranno più seguiti e nessuno prenderà mai il posto di Indiana Jones/Harrison Ford. Ma sarà poi così vero ?

.

  

<!–

–>