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" In the valley of Elah " di Paul Haggis (2007)

 

" In the valley of Elah " di Paul Haggis (2007)

Recensione di Elisa Lubiano

La vicenda ruota intorno alla misteriosa morte di un soldato rientrato da poco in Patria. Le istituzioni si contendono le indagini, il ministero della difesa cerca di tenere il caso sotto il suo controllo per non far trapelare eventuali scandali che non farebbero che incrementare il disappunto della popolazione americana verso questa guerra. Durante le indagini non si sprecano i riferimenti ai comuni sentimenti degli americani: il mal celato razzismo,il dolore per i tanti giovani mai ritornati dall’Iraq, ecc. Questo rende il film molto convincente, nonché, attuale è dunque verosimile il successo ottenuto tra il pubblico del Lido alla Mostra del Cinema. L’opera accende inevitabilmente una riflessione sulla guerra, sui suoi protagonisti e soprattutto sulla questione del dopo guerra mal gestita dalle istituzioni. Molti studi medici confermano come anche lievi traumi cranici possano provocare anomalie nel comportamento, se a queste aggiungiamo le atrocità che si incontrano sul campo di guerra, l’essere costantemente sottoposti a situazioni di “mors tua vita mea” possiamo dedurre, anche senza essere psichiatri, psicologi o persone particolarmente dotate che quei momenti e quelli immediatamente dopo il rientro sono molto delicati, e a volte la cura non è sufficiente a riportare alla normalità l’ abusata mente del soldato. La guerra in un Paese straniero è contrassegnata da un forte contrasto tra il quotidiano, l’addestramento e la nuova realtà. Non esistono più scelte personali, esiste solo la scelta; non vi è più un giudizio sui fatti, vi è solo il giudizio. Questo è un film contro la guerra, contro le atrocità che vengono commesse. Il regista si muove dal punto di vista occidentale, scrutando anche la vita del soldato, in modo accurato, decisamente più toccante e coinvolgente e realistico del film di De Palma (2007); questi due film si assomigliano per molti aspetti, la scelta dei protagonisti e il luogo della vicenda è identico, la trama è invece molto simile. Il ritmo di questo film è sicuramente più scorrevole, la suspense è maggiore perchè il regista si concentra sulle indagini del caso, le immagini sono nitide e prive di fronzoli, se vogliamo potremmo impropriamente definirle documentaristiche. De Palma invece decide i narrare tutta la vicenda prima delle indagini, abbondando con dissolvenze eccentriche, mi dispiace dirlo ma ha fatto flop.
Vorrei fare un ultimo commento sul protagonista che assume un ruolo decisivo. Il personaggio è stato costruito in modo da affascinare una grande fetta di pubblico: è il detective duro, il marito premuroso e il genitore affettuoso… queste parole mi ricordano gli aggettivi utilizzati per descrivere l’investigatore protagonista del “La Ragazza del Lago”, non voglio aggiungere altro però, ho la mia idea ben precisa, commentate e saprete come la penso.
 

CREDITI

 

Regia: Paul Haggis.
Sceneggiatura: Paul Haggis e Mark Boal.
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 14 settembre 2007 (USA)
-Interpreti principali –
Tommy Lee Jones : Hank Deerfield
Charlize Theron : Det. Emily Sanders
Jason Patric : Lt. Kirklander
Susan Sarandon : Joan Deerfield
James Franco : Sgt. Dan Carnelli
Produttore: Laurence Becsey, Darlene Caamano, Paul Haggis, Steve Samuels e Patrick Wachsberger.
Colonna sonora originale: Mark Isham.
Direttore della fotografia: Roger Deakins.
Montaggio: Jo Francis.
Durata: 121 minuti.

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