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CANNES 08: " Ashes of time redux " di Wong Kar Wai (Hong Kong, 1994 – 2008)

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CANNES 08: " Ashes of time redux " di Wong Kar Wai (Hong Kong, 1991 – 2008)
Recensione di Daniele Clementi

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Sono passati ben 14 anni prima di una corretta diffusione in Europa di questo film rivoluzionario di Wong Kar Wai, forse dal punto di vista estetico il più importante della sua carriera ad Hong Kong.

Quando alla fine degli anni 90′ in Italia eravamo ancora in pochi a sostenere questo regista ed il cinema di Hong Kong come risorsa per il futuro, uno dei film che più ci spingeva a tanta difesa passionale era proprio questa pietra preziosa, quasi impossibile da vedere e da trovare, di cui si diceva esistessero molteplici versioni, nessuna delle quali definitiva.

Insomma questo film era un icona preziosa su cui in tanti hanno basato la loro esperienza esplorativa nel cinema di Hong Kong, con l’avvento del dvd finalmente fu possibile trovare una versione (pessima) americana piena di tagli e deformazioni ma sufficente per capire l’enorme importanza che questo film avrebbe avuto nella storia del cinema asiatico e quale influenza stava apportando ,nonostante la sua difficile reperibilità, in occidente. Vedere questo film restaurato e montato in una versiona definitiva al festival di Cannes è un pò un riconoscimento per tutti quelli che hanno sempre difeso l’industria di Hong kong e sostenuto la sua importanza nella storia del cinema. C’era aria di festa nella sala in cui si stava per proiettare il film, c’erano tutti i nomi che hanno contato qualcosa nella lotta per la scoperta del cinema di Hong Kong in Europa ed anche qualche nome importante per gli Stati Uniti, allo spegnersi delle luci poi il clamoroso applauso è stato quasi liberatorio, il film che ha segnato almeno una generazione di nuovi critici e cinefili stava per essere mostrato finalmente nella sua versione definitiva.

Negli anni 90′ il cinema di Hong Kong era condizionato molto dai racconti d’azione ed una storia di cavalieri erranti come questa era un classico puro, ciò nonostante il modo con cui Wong Kar Wai scelse di raccontare il film era rivoluzionario. La dove i registi velocizzavano con la tecnologia le scene di battaglia per renderle più dinamiche, lui le rallentava all’inverosimile, la dove si prediligeva l’azione rispetto all’introspezione, lui si soffermava su conflitti psicologici sofisticati espressi tramite un ricco percorso di immagini metaforiche. Il film wuxiapian di Wong Kar Wai era qualcosa che nessuno aveva mai visto e che nessuno ha più avuto il coraggio di ripetere. I film dello stesso genere arrivati dopo come "La tigre e il dragone", "Hero" o "La foresta dei pugnali volanti" erano tutti una regressione stilistica rispetto a questo film. La storia è un percorso emozionale e sensoriale non sempre troppo chiaro e definito dove le emozioni interiori contrastano violentemente con le cruente scene di battaglia mostrate spesso a rallentatore con musiche lontane anni luce dalle convenzioni del genere. Il caleidoscopio di personaggi è tenuto insieme da una sola figura un guerriero in eremitaggio nel deserto che riceve in visita altri guerrieri, assassini e principesse con cui ha dialoghi brevissimi a fronte di lunghissimi monologhi interiori. Il cast del film poi riunisce i nomi più importanti del cinema di Hong Kong del perido incluse alcune delle star più importanti di oggi, inevitabile ricordare l’interpretazione del protagonista ,il rimpianto Leslie Cheung, che unisce le storie e le battaglie in una sola sinfonia di emozioni e bellezza. Non si può dire di conoscere davvero il cinema di Hong Kong se non si è visto questo film.

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" Un bacio romantico – My blueberry nights " di Wong Kar-Wai (2007)

In occasione dell’uscita del film in Italia ripubblichiamo le recensioni del film di Wong kar Wai, realizzate per il dossier sul Festival di Torino (recensione di Livia Romano) e per il dossier sul Festival di Cannes (a cura di Daniele Clementi).

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TORINO 2007: " My blueberry nights " di Wong Kar-Wai (2007)

Recensione di Livia Romano

Se avete bisogno di una sana dose di affetto, dolcezze e favole..allora questo film potrebbe essere di vostro gradimento! Cosa c’è di più romantico di una storia d’amore nata tra un bancone e torte ai mirtilli??E cosa c’è di ancora più intenso se questa storia è fatta di cuori infranti, delusioni personali e porte chiuse??E  perchè non allontanare i due neo-innamorati(Jeremy-Jude Law- ed Elizabeth-Norah Jones) per poi poter concludere con bacio,che potrebbe competere con Via col vento? Decisamenete troppo per i miei gusti: una fiaba newyorkese,per altro con i rallenti più lunghi e frequenti della storia(se mandassimo il film a 2x durerebbe la metà!!), con una trama del tutto inconsistente (Elizabeth dopo una grossa delusione amorosa,"grazie" alle quale conoscerà Jeremy ,parte venendo a contatto con persone ancora più frustate di lei, dalle quali "impara" !?  e capisce la vita) e molto prevedibile, il tutto condito da una buona dose di precise casualità. Non si può negare che il regista lavori molto su una certa ricercatezza estetica(
inquadrature insolitei continuo movimento,immagini spesso sgranate o non a fuoco), ma , a mio parere, finisce con esasperarla troppo. Una pellicola "ovattata", con tanto di frasetta da "bacio perugina"nel finale….poesia del cinema classico americano pasticciata con uno stile da "video amatoriale", un roadmovie edulcorato fino all’esperazione, una torta ai mirtilli che se scartano tutti ci sarà un motivo!!!!!

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CANNES 2007: " My blueberry nights " di Wong Kar Wai 

Recensione di Daniele Clementi

Wong Kar Wai è oramai un’ autore quasi sacro del cinema di Hong Kong, ricordo ancora quando negli anni 90′ in Italia scoprimmo questo regista brillante ed innovativo con un film mal distribuito e faticoso da reperire come " Hong Kong Express ", ricordo che innamorato di questo nuovo regista ordinai per corrispondenza i suoi primi film, allora introvabili in Italia, come " As tears go by " e " Days of being wild ", ricordo infine la fatica all’epoca di comunicare l’importanza della "new wave" di Hong Kong ad un pubblico colto ma fiducioso solo del cinema classico di Zhang Ymou (" Lanterne rosse "). Quelli come me dovettero aspettare quasi dieci anni per vedere finalmente riconsciuto questo autore importante con un film persino meno emblematico dei precedenti come " In the mood for love ". A quel punto si cominciò a parlare di Wong Kar Wai come di una novità (che sofferenza per chi lo amava già !). Ora, dieci anni dopo la restituzione di Hong Kong alla Cina, tutto questo è cambiato, Wong Kar Wai ha finalmente deciso di lasciare quella Cina che negli ultimi dieci anni lo aveva violentemente castrato per la volta dell’impero della globalizzazione, la terra che non castra con la durezza di un sistem autoritario ma lo fa con la dolcezza della seduzione del benessere. L’ultimo film di Wong Kar Wai è una sorta di adattamento in chiave americana di tutto ciò che aveva già girato negli anni 80′ / 90′ ad Hong Kong il regista. Si sente la mancanza della ricera e dell’innovazione sostituita solo da qualche trasgressione visiva e da un’immagine patinata e modaiola. Wong Kar Wai oggi ripete se stesso di 15 anni fa e fatica ad integrare nella storia quei dettagli visivi e psicologici che hanno fatto grande il suo cinema come se in sostanza l’esperimento di questo film americano non fosse altro che una sorta di versione " Vogue " della gloriosa ed oramai digerita New Wave di Hong Kong. 

CREDITI

Regia: Wong Kar-Wai.
Sceneggiatura: Wong Kar-Wai e Lawrence Block.
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 28 novembre 2007 (FRANCIA)

Interpreti principali –
Jude Law : Jeremy
Norah Jones : Elizabeth
Natalie Portman : Leslie
Rachel Weisz : Sue Lynne
David Strathairn : Arnie 
Produttore: Stéphane Kooshmanian, Jean-Louis Piel, Jacky Pang Yee Wah, Wang Wei e Wong Kar-Wai

Colonna sonora originale: Shigeru Umebayashi e Ry Cooder.

Direttore della fotografia: Darius Khondji.
Montaggio: Non accreditato.
Durata: 111 minuti.
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TORINO 2007: " My blueberry nights " di Wong Kar-Wai (2007)

TORINO FILM FESTIVAL 2007

(c) Torino Film Festival

TORINO 2007: ” My blueberry nights ” di Wong Kar-Wai (2007)

Recensione di Livia Romano

Se avete bisogno di una sana dose di affetto, dolcezze e favole..allora questo film potrebbe essere di vostro gradimento! Cosa c’è di più romantico di una storia d’amore nata tra un bancone e torte ai mirtilli??E cosa c’è di ancora più intenso se questa storia è fatta di cuori infranti, delusioni personali e porte chiuse??E  perchè non allontanare i due neo-innamorati(Jeremy-Jude Law- ed Elizabeth-Norah Jones) per poi poter concludere con bacio,che potrebbe competere con Via col vento? Decisamenete troppo per i miei gusti: una fiaba newyorkese,per altro con i rallenti più lunghi e frequenti della storia(se mandassimo il film a 2x durerebbe la metà!!), con una trama del tutto inconsistente (Elizabeth dopo una grossa delusione amorosa,”grazie” alle quale conoscerà Jeremy ,parte venendo a contatto con persone ancora più frustate di lei, dalle quali “impara” !?  e capisce la vita) e molto prevedibile, il tutto condito da una buona dose di precise casualità. Non si può negare che il regista lavori molto su una certa ricercatezza estetica(
inquadrature insolitei continuo movimento,immagini spesso sgranate o non a fuoco), ma , a mio parere, finisce con esasperarla troppo. Una pellicola “ovattata”, con tanto di frasetta da “bacio perugina”nel finale….poesia del cinema classico americano pasticciata con uno stile da “video amatoriale”, un roadmovie edulcorato fino all’esperazione, una torta ai mirtilli che se scartano tutti ci sarà un motivo!!!!!

CREDITI

 
Regia: Wong Kar-Wai.
Sceneggiatura: Wong Kar-Wai e Lawrence Block.
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 28 novembre 2007 (FRANCIA)
Interpreti principali –
Jude Law : Jeremy
Norah Jones : Elizabeth
Natalie Portman : Leslie
Rachel Weisz : Sue Lynne
David Strathairn : Arnie 
Produttore: Stéphane Kooshmanian, Jean-Louis Piel, Jacky Pang Yee Wah, Wang Wei e Wong Kar-Wai

Colonna sonora originale: Shigeru Umebayashi e Ry Cooder.

Direttore della fotografia: Darius Khondji.
Montaggio: Non accreditato.
Durata: 111 minuti.