Lele Luzzati ci ha lasciato.
Ci ha lasciato lo sguardo incantato di chi non smette mai di sorprendersi, come se vedesse sempre per la prima volta quello che ha guardato infinite volte.
Ci ha lasciato il piacere del gioco
: il gioco di chi si tiene caro il bambino che è in lui, come un bene prezioso, una sorta di garanzia lungo il cammino della vita. Ci ha lasciato l’ironia e l’indulgenza – che sono proprie del saggio – nei confronti delle debolezze e del male, lui che da ebreo quale era sapeva benissimo cosa sono il male e le debolezze. Ci ha lasciato l’amore per il bello e la capacità di esprimere le emozioni con i colori. Gli siamo debitori di tutto questo e altro ancora.
Mi piace ricordare di lui il film di animazione Il flauto magico, un omaggio a Mozart nel pieno del suo stile: quello della leggerezza.
Antonella Mancini
Dodes'ka-den 