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"Battlestar Galactica" di Glen A. Larson e Ronald D. Moore

Nel 2003 le televisioni del continente americano furono invase da una serie di fantascienza che sintetizzava il trauma dell’undici settembre unendo i canoni della tradizionale saga stellare ed aprendo nuove possibilità a tutti gli autori di serie televisive o di opere di fantascienza, nata come remake di una vecchia serie tv degli anni 70, il progetto “Battlestar Galactica” stava segnando la storia della televisione e della fantascienza, ora che la saga è quasi giunta al termine negli States possiamo cominciare a ragionare sul fenomeno e sul perchè non sarà più possibile prescindere da questa serie per le saghe di fantascienza future.

Nel 1978 Glen A. Larson concepì una serie televisiva di fantascienza con il preciso intento di portare in televisione lo spirito di “Guerre stellari – Star wars” che esattamente un anno prima aveva travolto gli schermi cinematografici americani. Il risultato fu una miniserie di solo un anno che rimase profondamente impressa nell’immaginazione del pubblico americano ed in quella ,naturalmente, dei giovani spettatori italiani che videro la serie alcuni anni dopo.Una razza simile a quella umana vaga nello spazio profondo come una vecchia carovana di coloni del far west in cerca di una terra promessa dove cominciare una nuova vita e fondare una nuova civiltà. I Cyloni, robot costruiti dagli stessi esuli umani e ribellatisi ai loro padroni, danno la caccia ai coloni con il preciso scopo di distruggerne la razza generatrice ritenuta debole ed inferiore. Unica difesa della flotta di coloni è la nave stellare “Galactica” che difende le navi passeggeri sotto la guida del comandante Adama e di un piccolo stormo di caccia stellari molto simili ai famosi “X Wing” creati da George Lucas per “Guerre stellari”. Il leader dei piloti si chiama Apollo ed è il figlio del comandante Adama, al suo fianco combatte il coraggioso Skorpion ,Starbuck nella versione originale, interpretato dal famoso Dirk Benedict (“Sberla” del telefim “A-Team”). A bordo della nave stellare “Galactica”si sviluppano storie d’amore e di amicizia,ma anche pericolose minaccie, il vile ma intelligente Baltarè infatti pronto a tradire la sua stessa razza a favore dei perfidi Cyloni. Nel 1980 , dopo il successo della miniserie, la produzione tentò di riprendere le avventure della nave “Galactica” con una seconda serie televisiva che raccontava l’arrivo della colonia sul pianeta terra ma le cose non andarono altrettanto bene ed il serial si interruppe dopo solo una stagione. Da quel momento in poi la serie è rimasta un mito d’infanzia per alcune generazioni scomparendo nel dimenticatoio bollata ingiustamente come un semplice clone televisivo di “Star wars”. La serie è stata anche divisa in tre film che sintetizzavano tutte le puntate dei due serial in una sorta di montaggio delle scene salienti del racconto, in Italia è uscito solo il primo dei tre film riassuntivi con il titolo “Battaglia nella galassia”.

Nel 2003 la serie è stata ripresa e rielaborata dalla fantasia di Ronald D. Moore e Christopher Eric James che ne hanno fatto una serie innovativa e rivoluzionaria, incredibilmente vicina alle moderne paure degli Stati Uniti. L’umanità viene distrutta nel giro di due ore grazie ad un bombardamento di massa su tutti i pianeti popolati, i Cyloni riescono ad utilizzare dei sofisticati virus per bloccare tutte le difese degli esseri umani infiltrando fra gli umani un solo soldato con il corpo di una donna bellissima terrestre, i pochi sopravvissuti si riuniscono in una manciata di astronavi che hanno come unica difesa la nave stellare “Galactica” una nave da guerra cadente, vecchia ed obsoleta che proprio grazie alla sua totale mancanza di connessioni di rete e sistemi digitali evoluti riesce ad evitare l’attacco virale informatico dei Cyloni. In altre parole la sola speranza di una civiltà allo sbando minacciata da macchine senzienti evolutissime è una vecchia nave che cade in pezzi ed una manciata di caccia da museo privi di moderne tecnologie. Con queste premesse gli umani inziano la loro fuga alla ricerca di un mitico pianeta chiamato “terra” che una vecchia leggenda religiosa vuole sia il pianeta gemello dell’umanità. La miniserie del 2003 si concluse senza un vero finale, nel 2004 la produzione mise in cantiere una vera e propria serie di telefilm che poche settimane fa è giunta al suo compimento con un finale sorprendente che apre le porte ad una serie “prequel” (cioè un seguito che racconta eventi precedenti al telefilm da cui deriva) ed un film per la tv che gli americani vedranno verso giugno.

galactica03Ronald Moore stravolge i personaggi originali creando una serie di fantascienza gotica e drammatica basata sulle modern paure americane e sulla mutazione sociale e culturale del dopo “Ground Zero”. Il personaggio più interessante è sicuramente Baltar, che nella serie originale era il cattivo classico, nella nuova versione è forse il personaggio più intenso e conflittuale, innamorato di una cylon, un robot dal perfetto aspetto umano, farà di tutto per nascondere la sua responsabilità nella distruzione dell’umanità, devastato dalle sue emozioni e dal suo senso di colpa, desideroso di dimostrare agli altri e a se stesso di essere degno di vivere pur essendo uno dei più diretti responsabili della fine dell’umanità diventerà prima scienziato chiave poi Presidente, traditore sotto processo, pensatore rivoluzionario marxista ed infine leader religioso per chiudere la sua iperbole come … (non ve lo dico guardatevi al serie!). Per tutta la durata della serie Baltar sarà ossessionato dalla presenza della donna amata, una presenza che può percepire solo lui, una proiezione della sua mente o forse un chip installato dai cyloni per controllarlo oppure un angelo di Dio (sempre e solo nel finale scoprirete la verità), un personaggio stupendo che sintetizza in un solo carattere la storia socioemotiva del genere umano magistralmente interpretato da James Callis e supportato con straordinaria sensualià dalla strepitosa Tricia Helfer. Baltar proviene da un genere umano che non conosce il monoteismo, un umanità che si è fermata al politeismo greco e che si contrappone ai mostruosi cyloni (da loro stessi generati per ragioni militari) che divenuti senzienti hanno scelto il monoteismo e l’adorazione di una creatura universale che chiamano “Dio”. Insomma una guerra religiosa nello spazio.

La guida dell’esodo stellare degli ultimi umani è nella mani di un anziano comandante che il giorno della distruzione dei pianeti umani stava festeggiando il suo congedo, un vecchio guerriero che aveva vissuto sulla propria pelle la prima guerra dei cyloni e che dimostrerà di sapere molto più di quanto fosse di pubblico dominio su di loro, al suo fianco come capo politico e Presidente in carica una consulente didattica del governo, unica sopravissuta dello staff presidenziale malata di un cancro incurabile e soggetta a visioni religiose, un personaggio drammatico e tormentato, un leader morente che darà una misura molto precisa della sfiducia americana verso l’autorità statale dell’era Bush. I cyloni poi con aspetto perfettamente umano si troveranno infiltrati fra gli esseri umani, pronti a colpire come kamikazen da un secondo all’altro senza pietà. Eppure i nemici robotici con lo sviluppo della serie si riveleranno sempre più umani fino a creare un conflitto nello spettatore stesso che verso la fine della serie avrà sincere perplessità su quale parte scegliere per fare il tifo.

galactica04Uno spazio speciale infine se lo meritano i giovani piloti del Galactica Apollo e Skorpion che in antitesi alla serie originale sono di sesso opposto e molto più nevrotici, la versione femminile di Skorpion è strepitosa, tragica ed intensa, dinamica ed erotica come raramente la televisione consente. Il telefim ,originalissimo nella struttura, cambia direzione spessissimo, se la prima stagione onora la base della miniserie la seconda stravolge le regole creando una tensione politica interna con tanto di battaglie sindacali e conflitti religiosi del tutto imprevedibile in una serie di fantascienza, la terza poi ha inizio in un ambientazione radicalmente opposta a quella del telefim ed impiega almeno dieci puntate prima di riportare lo spettatore nello spazio offrendo nel frattempo una vera e propria saga di resistenza fantapolitica. Un telefilm unico che non ha mai avuto paura di cambiare direzione e che ha lasciato un segno indelebile nella storia della fantascienza moderna, impossibile per i prossimi film o telefim di fantascienza prescindere dalle scelte di questa serie così come ha confermato lo stesso George Lucas in merito al telefilm di “Guerre stellari” che sta preparando, se le voci che girano fossero vere potremmo parlare di “Guerre stellari” che ispirò “Galactica” e che trent’anni dopo fu ispirato da chi ispirò, un risulato notevole. Seppure il telefilm sia di fantascienza, i suoi contenuti intellettuali e politici, la cupezza di alcune scene e la violenza di altre lo rendono un prodotto più per adolescenti e adulti che per bambini e famiglie.

Daniele Clementi