"Oltre le regole" di Oren Overman

Oren Overman sceglie di raccontarci la guerra attraverso gli occhi del lutto, attraverso lo sguardo sorpreso e disperato di chi riceve da due anonimi marine la notizia della perdita di un fratello, un nipote, un figlio o un marito. Ma al centro del racconto ci sono anche gli occhi di chi porta la notizia, di chi deve onorare le regole del protocollo per fornire il "messaggio" e sparire lasciandosi alle spalle le urla strazianti dei parenti dei caduti. 
Un film intenso e profondo che racconta una parte della guerra inedita. L'autore si concentra sulle tecniche con cui l'esercito degli Stati Uniti porta a termine la "missione" della comunicazione del lutto, sulle condizioni psicologiche dei soldati incaricati di questa mansione e sulla distanza che devono mantenere davanti al dolore dei parenti dei caduti.  Il film usa questo espediente per scavare a fondo nella mostruosità della guerra, nel dolore che porta e denuncia il freddo cinismo con cui il sistema industriale della guerra riduce le persone dai parenti dei caduti fino ai soldati che hanno questo incarico, ridotti a pedine di un sistema con l'obbligo di onorare regole e protocolli per rimanere il più lontano possibile dal lato umano delle cose. Il protagonista violerà le regole scegliendo di iniziare un'amicizia con la vedova di un soldato a cui ha portato l'annuncio e contemporaneamente cercando di superare il dolore ed il trauma dell'esperienza vissuta in prima persona in Iraq. Sono degni di una segnalazione gli attori del film, intensi e magistrali, in particolare il bravo Ben Forster (già visto nell'intrigante "Beliver", storia straziante e provocatoria di un ebreo neonazista),Woody Harrelson e Samantha Morton.
Daniele Clementi