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“The Lone Ranger” di Gore Verbinsky (Usa 2013)

‘’The Lone Ranger’’ è l’ultimo film di Gore Verbinski  con la collaborazione degli ormai inseparabili Bruckheimer e Depp. La storia ruota attorno alle imprese dell’uomo di legge John Reid ( Armie Hammer ) e dell’indiano Tonto ( Johnny Depp ), nell’intento di combattere le ingiustizie nelle vesti di fuorilegge. I due protagonisti si incontrano a pochi minuti dall’inizio del film, ma solamente dopo la morte del fratello di John, Dan Reid, a seguito di un’imboscata organizzata dal pluricriminale Buch Cavendish, inizieranno a collaborare ed a diventare inseparabili.
L’eroe del ‘’Cavaliere solitario’’ nasce intorno agli anni trenta in America attraverso spettacoli radiofonici. Oggi, ottant’anni dopo, assistiamo alla rinascita del celebre mito americano. La storia dei protagonisti ci viene raccontata durante la proiezione, come se il film avesse l’intento di collegare diverse generazioni tra loro. Così la storia ha inizio con l’incontro tra un bambino appassionato di cowboy e Tonto ormai vecchio e ridotto a un manichino da museo che inizierà a raccontargli del mito del Cavaliere solitario.
Uno dei temi più ricorrenti nella filmografia di Verbinski è senza dubbio la lotta alla giustizia. Nella nuova produzione infatti  non troviamo solo somiglianze con i suoi pirati, ma riconosciamo, dietro al personaggio di John Reid, l’ombra di Rango, anch’egli come il primo si ritrova ad essere un eroe prima per caso, poi per merito.
Utilizzando figure politiche corrotte, in questo come in altri suoi film, il regista vuole portare lo spettatore a riflettere su argomenti di forte attualità che sembrano essere comuni a tutto il mondo. Questo tipo di struttura narrativa sembra dunque calzare a pennello al regista.
La formazione inseparabile Verbinski-Bruckheimer-Depp ci regala, come già in passato con la produzione dei ‘’I Pirati dei Caraibi’’, tanti effetti speciali e scene d’azione mozza fiato su un paesaggio tutt’altro che caraibico. L’umorismo non viene a mancare e Tonto regala risate sulla falsa riga del personaggio di Jack Sparrow. Inoltre gli elementi tipici dei vecchi western sono perfettamente ripresi: la ferrovia e gli indiani, i banditi e i giustizieri, i paesaggi e le miniere i quali ci riportano con la mente nel Far West degli anni ’60 alla nascita della Prima Ferrovia Transcontinentale. Questo non basta però a mantenere viva l’attenzione dello spettatore, il quale spesso si distrae a causa della lunghezza eccessiva del film.
Tutti coloro che si aspettavano di trovare in ‘’The Lone Ranger’’ le meraviglie  create da Verbinski ne ‘’I Pirati dei Caraibi’’ rimarranno delusi da questo film il quale nonostante le risate che produce non a niente a che vedere con la Trilogia.

Miriam Marino