" Mineurs " di Fulvio Weirz
Recensione di Elisa Lubiano
Fulvio Werz sta presentando in tutt’Italia il suo nuovo film, Mineurs, relizzato in digitale con pochi mezzi. Il film parte da una ricerca in Basilicata, dove il regista si dedica a divulgare nelle scuole la settima arte. Gli attori che vedrete nel film sono quasi tutti lucani figli e nipoti di minatori. La colonna sonora che ascolterete è stata composta appositamente e gratuitamente da Salvatore Adamo. Dalla Lucania, come ben sappiamo, durante gli anni sessanta dello scorso secolo, sono emigrate numerose famiglie alla vota del Belgio. Un accordo tra Italia e Belgio prevedeva la fornitura di carbone per l’Italia in cambio di manodopera nelle miniere. Questo il popolo italiano non lo sapeva ma vedeva nel Belgio una nuova occasione, la possibilità di lavorare e di avere a disposizione una casa.
La sceneggiatura è molto commovente , la struttura coinvolgente, soprattutto nella prima parte del film che descrive la quotidianità italiana negli anni sessanta; nella seconda parte non viene messo in risalto lo sforzo, le condizioni disagiate e la povertà dei minatori, lasciando un po’ di amarezza, soprattutto dopo le splendide interpretazioni teatrali di Mario Perrotta in “Cingali- Minatori in Berlgio”, da questo film mi aspettavo di più.
Nonostante l’interesse e l’appoggio artistico di cui disponeva il regista alcune inquadrature lasciano veramente a desiderare, brutte luci che trasmettono solo trascuratezza.
Un film lasciato a metà insomma. Peccato.
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