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FEFF 2007: " A dirty carnival " di Yoo Ha

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 " A dirty carnival " di Yoo Ha

 

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Recensione di Daniele Clementi

Non ci sono dubbi: l’industria cinematografica asiatica sa fare molto bene le "crime story", ogni volta che tornano sul caro vecchio tema del gangster riescono a regalare quasi sempre film di buona fattura. Non è da meno il nuovo film di Y00 Ha ("Once Upon a Time in High School "), che rivela un esecuzione perfetta del classimo dramma sull’ascesa e la morte di un giovane criminale in carriera. Il film non aggiunge nulla al panorama del cinema di genere criminale sud coreano ma pur mantenendo rigorosamente i vecchi punti chiave del genere riesce a stupire ed incantare lo spettatore con la storia di un giovane gangster in cerca di una normalità che il suo lavoro non potrà mai consentire. Non mancano gustose scene di sana violenza (perchè tutta la violenza del cinema è incondizionatamente sana in quanto fittizia) come la splendida battaglia iniziale con mazze da baseball che sfocia in un tripudio danzante di coltellate nel fango. Il film esplora diversi elementi classici del crimine organizzato come l’abuso edilizio (che  descrive con una precisione degna di un servizio giornalistico) o il culto del karaoke (che rende irresistibili anche i più inquietanti criminali coinvolti nella storia). La struttura rispetta i canoni classicid della tragedia (primo fra tutti il "Macbeth") e si sente molto il debito del regista verso i grandi classici americani del genere come "Il padrino" e "Scarface". Un buon film nel suo genere facilmente proponibile anche in Italia.