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" Salvatore, questa è la vita " di Gian Paolo Cugno

Articolo di Marina Pianu

la non-recensione

(consigli per i non acquisti)

salvatore, questa e’ la vita, di g.p. cugno (2006)

qualunque sia il motivo che ci spinge a vedere un film (ridere, studiare i nuovi talenti, aggiornarsi, sentirsi migliore o peggiore, commuoversi fino alle lacrime, cercare una scusa per lamentarsi), e qualunque sia il film che guardiamo c’e’ sempre da imparare. intanto, se uno non ha ancora afferrato il concetto, bisogna informarsi sulla produzione e/o distribuzione. sembra roba da poco, ma saperlo a volte ci evita l’increscioso bisogno di alzare i tacchi dopo aver pagato il biglietto. per fare nomi noti, e a mo’ d’esempio, della lucky red generalmente mi fido, della medusa e della disney (e sottoprodotti) generalmente no.

seconda lezione: valutate con cura le critiche di cui vi servite. nel mare infinito di pubblicazioni cinematografiche molto spesso si celano marchette piu’ o meno camuffate da analisi serie. oddio, e’ vero che sui gusti non si discute, e puo’ capitare che un critico non sia in linea con i vostri gusti e aspettative. ma diffidare un pelino di quello che si legge o sente non fa male a nessuno. anche questo puo’ evitare grosse buggerature, soprattutto se avete un budget limitato.

la terza lezione e’ quanto mai banale ed e’ il corrispettivo filmico del "non giudicare un libro dalla copertina": non giudicare un film dal trailer. i trailer sono video clip ben confezionati, artatamente creati per ingannare l’incauto spettatore. in certi casi sono un condensato delle sole scene comiche (v. vanzina). in altri, sono dei falsi d’anonimo. per esempio, una casa produttrice (non faccio nomi) decide di scodellare un film per famiglie ma con un target meno incline alle americanate melassose. si sceglie quindi una triade di attori al di sopra di ogni sospetto, si sceglie una location rusticheggiante e di moda, si condisce il tutto con tanto buon dialetto (che fa molto "vero") infarcendo il rimanente cast con una squadra di non professionisti. si preleva poi un tema classico ("il monello"), lo si riadatta con argomenti da prima pagina (incidenti sul lavoro, sfruttamento di minori, anafalbetismo, ecc.), si raccattano un paio di aspiranti scrittori (cococo?) e gli si affida la sceneggiatura. il tutto affogato in una colonna sonora al valium ma sparata a 10mila decibel per cautelarsi dal rischio di sonno profondo.

create le aspettative, lo spettatore esigente si sprofonda in poltrona e dopo due secondi due capisce tutto, ma e’ troppo tardi per riemergere dal nido e rituffarsi nel gelido inverno. i primi cinque minuti, sebbene un po’ forzati, non sono da buttare. per quello che segue posso pensare a mille attivita’ molto piu’ edificanti, come scaccolarsi il naso. e’ cosi’ irritante capire sin dai primi minuti come andranno le cose, e non avere neppure la soddisfazione di potersi almeno godere una recitazione buona (lo verso e giannini sembrano muoversi con la pistola puntata alla tempia), un testo intelligente, una caratterizzazione corposa, una fotografia dignitosa, o una colonna sonora non dico alla nyman, ma almeno almeno ruffiana.

questa non e’ una recensione, perche’ di questo film non riesco a salvare nulla, tranne i titoli di coda per il sollievo che stimolano nell’incauto spettatore.

tenete a mente i miei consigli, e se vi capita un film apparentemente di vaglia ma la cui firma porta il nome di walt disney (tant’e’ il nome l’ho fatto), pensate ad altri modi di passare il tempo e spendere i soldi. per esempio, se proprio ci tenete a farvi mungere un po’ di lacrime, noleggiate "il monello" e lasciatevi manipolare da un maestro del bisturi.

nota: riuscira’ enrico lo verso a uscire dalla sindrome "ladro di bambini"?

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Scheda del film

Regia: Gian Paolo Cugno

Sceneggiatura: Gian Paolo Cugno, Paolo Di Reda

Cast: Enrico Lo Verso (il maestro), Alessandro Mallia (Salvatore), Galatea

Ranzi (l’assistente sociale), Lucia Sardo (la nonna), Giancarlo Giannini (il

boss), Gabriele Lavia (il direttore), Ernesto Mahieux (il bidello), Maurizio

Nicolosi.

Durata: 90′

Produzione: Walt Disney Italia

Anno: 2006