THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER
– LAYER 07 : I "sani" principi della coercizione
" Aphex Twin – Windowlicker " di Chris Cunningham
Recensione di Daniele Clementi
Seni, natiche, cosce, tacchi, mutandine, bikini, ombrelli che strusciano il cavallo, pali che vengono sfiorati, ventri piatti e nudi che ondulano mentre una pioggia di schiuma di champagne viene spruzzata sulle carni nude e abbronzate di ragazze desiderose e compiacenti … no, non è la descrizione di un film pornografico … no. non è nemmeno la ricostruzione di qualche esperienza orgiastica di chissa quale marchese lussurioso … è la pubblicità bellezza ! Quella che tuo figlio guarda in tv a qualsisi ora, quella che nessuno vieta mai.
A dicembre del 2006 ho avuto l’opportunità di vedere una bella mostra nella Stazione Ferroviaria di Milano Centrale. La mostra, organizzata dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e la Fondazione Antonio Mazzotta, si chiamava "Pubblicità con giudizio: 40 anni di pubblicità vista dal Giurì".
In sintesi l’allestimento mostrava una selezione dei casi più clamorosi affrontati dal Giurì, venivano esposte le ragioni di chi fosse contrario allo spot o alla pagina pubblicitaria insieme a quelle dei favorevoli, poi infine la sentenza del Giurì.
La Mostra era due volte rassicurante :
Primo perchè dimostrava che esistono valide risorse per rendere costruttiva l’attesa dei treni perennemente in ritardo, se il mio Intercity fosse stato puntuale non mi sarei potuto godere fino in fondo la mostra.
Secondo perchè dimostrava che lo spettatore non è sempre in balia della coercizione del linguaggio mediatico, ma può trovare talvolta negli organi istituiti un valido alleato.
In buona sostanza ritengo che la mostra trasmettesse questo messaggio :
I Media sono capaci di smuovere una società attraverso immagini forti e provocatorie con lo scopo di destabilizzare i luoghi comuni del costume e della pubblica morale, tali opere sono sacre ed inviolabili in quanto espressione del sentire umano. Ma la forza delle immagini mediatiche non può e non deve essere ciecamente tollerata se veicolo per la vendita commerciale di un prodotto, dunque se finalizzata ad illudere un consumatore sulla possibilità di migliorare la sua vita sociale o la sua situazione interiore con il solo acquisto di un bene di consumo. Insomma l’arte non è al servizio della vendita di merci.
Riguardando il video di Cunningham " Aphex Twin – Windowlicker " ho ripensato al messaggio di questa mostra e mi sono convinto che il significato delle immagini di Cunnigham si trova proprio in una riflessione molto simile.
Questo video usa gli stilemi tipici della televisione commerciale e di quella forma di coercizione mediatica ed erotica tipica del videoclip di bassa lega, risulta quindi molto stimolante che Cunnigham usi ancora una volta il videoclip per contestare il videoclip.
In America esiste un canale destinato prevalentemente al pubblico afroamericano chiamato BET, questo canale è una specie di MTV che trasmette no-stop videoclip di rapper afroamericani incazzati con macchine extralusso, giolielli e splendide modelle seminude che si strusciano su auto nuove cromate e vengono bagnate da vari liquidi o ricoperte di banconote. Le splendide strisce satiriche " The Boondocks " dell’afroamericano Aaron McGruder (pubblicate in Italia da Linus ogni mese, e per le librerie dalle raccolte della collana " controculture " dell’editrice Arcana) hanno avviato una battaglia di principio contro questo modello che spinge i giovani di colore ad inseguire i valori effimeri anche a costo della legalità o della loro stessa vita.
In sostanza il video di Cunningham ricalca tutti i valori effimeri dei video di "BET" evidenziandone il lato perverso, il rovescio. Così come per " Aphex Twin – Come To Daddy " anche questo video usa il volto dell’artista Aphex Twin come simbolo della corruzione interiore mostrando tutte le modelle formose e seduttive con il volto barbuto e satanico del compositore. non voglio dirvi di più, solo che è un video stupendo.
Il titolo imperdibile della carriera di Cunningham.
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