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" RanXerox ? " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER – LRS 2

– LAYER 1.1 : Gossip

" RanXerox ? " di Chris Cunningham

Articolo di Daniele Clementi

RanXerox è una serie a fumetti tutta italiana creata da Stefano Tamburini con la collaborazione dello storico Andrea Pazienza e Tanino Liberatore. Questa serie raggiunge il successo sulle pagine di "Frigidaire". La prima apparizione di questa creatura avviene nel 1978 sulla rivista "Cannibale". RanXerox è una sorta di Frankenstein robotico costruito con i pezzi di una fotocopiatrice (da cui trae il suo nome). Una volta il personaggio si chiamava Rank Xerox, nel 1980 gli avvocati della Xerox corporation, diffidarono gli autori della serie a fumetti e pretesero il cambiamento del nome.

Voci costanti su internet ipotizzano che questo fumetto possa diventare il primo lungometraggio di Chris Cunningham. Nonostante il polverone telematico però non vi sono attaulmente notizie sicure sulla veridicità di questo progetto … sarebbe molto interssante però.

Il sito di Tanino Liberatore : www.taninoliberatore.com

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" A scanner darkly – Neuromancer " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER – LRS 2

– LAYER 1.0 : Invisibili

Recensione di Daniele Clementi

Dopo il fallimento del progetto di collaborazione con Stanley Kubrick, Cunningham tentò più volte di tornare al mondo del Cinema.

Tra i vari tentativi ve ne sono due straordinari:

A SCANNER DARKLY

L’adattamento del racconto di Philip Dick venne scritto dal grande Charlie Kaufman, che aveva già scritto per Spike Jonze "ESSERE JOHN MALKOVICH" e "IL LADRO DI ORCHIDEE" e avrebbe scritto per Michel Gondry "SE MI LASCI TI CANCELLO".

Il progetto sembrava perfetto,la formula di uno sceneggiatore così geniale ed un regista così aperto alla sperimentazione sembrava straordinaria, ma purtroppo le pressioni della Warner convinsero Cunningham a lasciare l’impresa, che dopo alcuni passaggi di regia finì nelle mani di Richard Linklater che decise di curare personalmente la sceneggiatura del filme chiuse definitivamente il progetto originale.

NEUROMANCER

Nel 2003 si diffuse in rete la voce che Chris Cunningham avrebbe girato un film dal racconto di William Gibson "NEUROMANTE", poco tempo dopo su Spike Magazine venne pubblicata un’intervista a Gibson in cui l’autore confermo l’ipotesi e disse anche che avrebbe concesso solo a Cunnigham, per il suo particolare talento, l’autorizzazione di fare un film dalla sua opera.

Bjork diede la sua disponibilità per recitare nel film (sarebbe stato il suo esordio come attrice) e Aphex Twin si prese l’impegno della colonna sonora, una squadra fantastica.

Nel 2004 il progetto franò e Bjork scelse di girare "DANCER IN THE DARK" di Lars Von Trier.

Recentemente Cunningham ha trovato un nuovo progetto … tutto italiano !

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" Rubber Johnny " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 09 : Johnny Symbol

" Rubber Johnny " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

.-, a poem about johnny it’s a poem about night noises —

.-. a poem about johnny it’s a poem about hyperactive shape shifting lifestyle —

.-. no movement’s at all -/- only immagination .-.

Johnny è un bambino mutante, deforme e bloccato su una sedia a rotelle. Vive nell’oscurtà di una camera con un piccolo e mostruoso cane che funge da unico testimone delle allucinazione iperattive di Johnny.

"Rubber Johnny" somiglia in tutto e per tutto ad un cortometraggio piuttosto che ad un videoclip, Cunnigham abbandona la sua tecnica tradizionale per l’uso di videocamere a bassa risoluzione e per utilizzare i difetti delle videocamere digitali a basso costo come espedienti estetici per un mondo molto crudo, metallico e cupo. La creatura, frutto di un lavoro raffinatissimo in computer grafica e di un montaggio sincopato e perfetto, incarna perfettamente le nuove frontiere della videoarte e della fotografia sperimentale moderna. La colonna sonora è composta da Aphex Twin.

Il film si può recuperare in formato dvd all’interno di un volumetto che contiene molte fotografie di Cunningham che sono servite come punto di partenza per il processo sperimentale di questo video.

 

" Bjork – All Is Full Of Love " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 08 : Neo Biomeccanoidi

" Bjork – All Is Full Of Love " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Scorre — Scorre — Liquido elettrico .-. Biomeccanoide .-. Scorre — Fluidi acetati di ghiaccio liquido scorrono al rovescio sulle curve di un copro di metallo .-. scheletro improbabile di un coprpo immaginato — Scorre fra schegge di fuoco e piccole scintille di macchine in assemblaggio .-. scorre come metallo in un corpo di spirito elettrico .-. Scorre e tutto è pieno di amore — ..-,..-°

I biomeccanoidi sono frutto della fantasia del pittore e scultore svizzero H.R.Giger. I primi " Biomechanoiden " vengono alla luce nel 1968 in una raccolta di serigrafie, i biomeccanoidi sono l’espressione di una minaccia che l’artista già sentiva prendere vita nel 1968 : la genetica.

Alcuni anni fa discorrevo con un mio conoscente ingegnere, molto stimato e competente nel campo della robotica, e cercavamo di ipotizzare (molto giocosamente) su quale sarebbe stato il reale futuro dei famosi " Robot " di cui tanto si era sognato negli anni 60′ e 70′.

Lui ipotizzò subito il crollo definitivo del mito asimoviano sostituito con qualcosa che fosse più verosimile al mondo percepito da Philip Dick, stavamo parlando di robot geneticamente congiunti con parti biologiche, insomma creature biomeccaniche … i biomeccanoidi di Giger si stavano "concettualmente" concretizzando.

Il film di Cunningham è il frutto di un passo evolutivo supplementare di quel sentire che avevamo concretizzato nella nostra conversazione.

Cunningham sviluppa il concetto di umanizzazione della macchina attraverso una contraddizione perfetta, la fredda meccanica che percepisce sensorialmente il contatto e che lo elabora sino a discernere nell’amore. L’estetica del film rimanda agli esperimenti che Cunningham aveva portato avanti per conto di Stanley Kubrick per il fallito progetto "A.I." e questo ci dimostra quanto dovesse essere straordinario quel film che non vedremo mai.

Da domani ci prendiamo una breve pausa dal Chris Cunningham Dossier … vi parlerò di una cosina un pò diversa.

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" Aphex Twin – Windowlicker " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 07 : I "sani" principi della coercizione

" Aphex Twin – Windowlicker " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Seni, natiche, cosce, tacchi, mutandine, bikini, ombrelli che strusciano il cavallo, pali che vengono sfiorati, ventri piatti e nudi che ondulano mentre una pioggia di schiuma di champagne viene spruzzata sulle carni nude e abbronzate di ragazze desiderose e compiacenti … no, non è la descrizione di un film pornografico … no. non è nemmeno la ricostruzione di qualche esperienza orgiastica di chissa quale marchese lussurioso … è la pubblicità bellezza ! Quella che tuo figlio guarda in tv a qualsisi ora, quella che nessuno vieta mai.

A dicembre del 2006 ho avuto l’opportunità di vedere una bella mostra nella Stazione Ferroviaria di Milano Centrale. La mostra, organizzata dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e la Fondazione Antonio Mazzotta, si chiamava "Pubblicità con giudizio: 40 anni di pubblicità vista dal Giurì".

In sintesi l’allestimento mostrava una selezione dei casi più clamorosi affrontati dal Giurì, venivano esposte le ragioni di chi fosse contrario allo spot o alla pagina pubblicitaria insieme a quelle dei favorevoli, poi infine la sentenza del Giurì.

La Mostra era due volte rassicurante :

Primo perchè dimostrava che esistono valide risorse per rendere costruttiva l’attesa dei treni perennemente in ritardo, se il mio Intercity fosse stato puntuale non mi sarei potuto godere fino in fondo la mostra.

Secondo perchè dimostrava che lo spettatore non è sempre in balia della coercizione del linguaggio mediatico, ma può trovare talvolta negli organi istituiti un valido alleato.

In buona sostanza ritengo che la mostra trasmettesse questo messaggio :

I Media sono capaci di smuovere una società attraverso immagini forti e provocatorie con lo scopo di destabilizzare i luoghi comuni del costume e della pubblica morale, tali opere sono sacre ed inviolabili in quanto espressione del sentire umano. Ma la forza delle immagini mediatiche non può e non deve essere ciecamente tollerata se veicolo per la vendita commerciale di un prodotto, dunque se finalizzata ad illudere un consumatore sulla possibilità di migliorare la sua vita sociale o la sua situazione interiore con il solo acquisto di un bene di consumo. Insomma l’arte non è al servizio della vendita di merci.

Riguardando il video di Cunningham " Aphex Twin – Windowlicker " ho ripensato al messaggio di questa mostra e mi sono convinto che il significato delle immagini di Cunnigham si trova proprio in una riflessione molto simile.

Questo video usa gli stilemi tipici della televisione commerciale e di quella forma di coercizione mediatica ed erotica tipica del videoclip di bassa lega, risulta quindi molto stimolante che Cunnigham usi ancora una volta il videoclip per contestare il videoclip.

In America esiste un canale destinato prevalentemente al pubblico afroamericano chiamato BET, questo canale è una specie di MTV che trasmette no-stop videoclip di rapper afroamericani incazzati con macchine extralusso, giolielli e splendide modelle seminude che si strusciano su auto nuove cromate e vengono bagnate da vari liquidi o ricoperte di banconote. Le splendide strisce satiriche " The Boondocks " dell’afroamericano Aaron McGruder (pubblicate in Italia da Linus ogni mese, e per le librerie dalle raccolte della collana " controculture " dell’editrice Arcana) hanno avviato una battaglia di principio contro questo modello che spinge i giovani di colore ad inseguire i valori effimeri anche a costo della legalità o della loro stessa vita.

In sostanza il video di Cunningham ricalca tutti i valori effimeri dei video di "BET" evidenziandone il lato perverso, il rovescio. Così come per " Aphex Twin – Come To Daddy " anche questo video usa il volto dell’artista Aphex Twin come simbolo della corruzione interiore mostrando tutte le modelle formose e seduttive con il volto barbuto e satanico del compositore. non voglio dirvi di più, solo che è un video stupendo.

Il titolo imperdibile della carriera di Cunningham.

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" Squarepusher – Come On My Selector " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 06 : Rovesciamento

" Squarepusher – Come On My Selector " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Bimbi belli, bimbi svegli, bimbi svelti – in regalo una playstation – bimbi belli, bimbi svegli, bimbi svelti – in regalo un bel computer – bimbi belli, bimbi svegli, bimbi svelti – in regalo il cellulare – bimbi belli, bimbi svegli, bimbi svelti – meglio di mamma e papà, più furbi, più veloci, più forti – in regalo i genitori – da smontare e rimontare per vedere cosa fare, forse, forse migliorare … altrimenti … roba vecchia … via ! buttare !

Sapevate che una percentuale di genitori moderni non sono in grado di far funzionare o di comprendere i macchinari che regalano ai loro figli ?

Sapevate che una percentuale di genitori non sono in grado di spiegare il significato dei cartoni animati e dei film che lasciano vedere ai loro figli ?

Per farla breve …

Sapevate che una percentuale di genitori non è in grado di comprendere in che modo si sta sviluppando il loro stesso figlio ?

L’ambientazione del video " Squarepusher – Come On My Selector " è una sorta di clinica psichiatrica per bambini con problemi, ma sembra che l’unico problema di questi bambini sia quello di vivere in un mondo di adulti troppo deficenti per capire quello che succede.

Cunningham abbandona il concetto classico del video per girare un vero e proprio film corto ispirato al cinema di genere giapponese. La storia ricalca un vecchio classico della fantascienza come lo scambio della mente di un individuo con quella di un altro, il tutto però trattato alla massima velocità linguistica.

La componente più interessante del video consiste nella scelta di "rovesciare i ruoli" tra adulti e bambini, uomini e cani. Alla fine del processo è imposibile stabilire chi sia buono e chi cattivo.

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" Leftfield featuring Afrika Bambaataa – Afrika Shox " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 05 : Sguardo sul riflesso

" Leftfield featuring Afrika Bambaataa – Afrika Shox " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Sviluppo – La città colma di rumori, odori e pensieri – Sviluppo – La città colma di impegni, di poveracci che chiedono l’elemosina, di reietti che urlano aiuto soffocati dal rumore della città che continua a produrre, consumare, produrre, consumare, produrre, consumare – Sviluppo – Lentamente dai bassifondi della nostra città si alza una figura, il più reietto fra i reietti, il più intoccabile fra gli intoccabili, il più trasparente fra i mendicanti – Sviluppo – L’ Africa si allontana dal suo ghetto e raggiunge la luce – Sviluppo – L’ Africa cammina nel mondo che non può avere, nelle città che non può raggiungere e dalle quali è bandita – Sviluppo – L’ Africa tende una mano, chiede aiuto – Sviluppo – Un uomo della città passa davanti all’ Africa, la scontra e la mano tesa si infrange come vetro – Istante – Il lettore di un giornale alza lo sguardo verso l’orribile accadimento, l’uomo si ferma, L’ Africa sgomenta guarda i frammenti della sua mano – URLA, L’ AFRICA URLA – L’uomo se ne va ed il lettore del giornale torna a guardare le notizie scritte, leggerà anche di questo fatto un giorno filtrato dall’informazione sarà meno sgradevole, più facile da dimenticare – Sviluppo – URLA, L’ AFRICA URLA –

Questo è uno dei video più belli della carriera di Cunningham, un piccolo film ricco di colpi di scena ed esteticamente rafinatissimo, la città è mostrata come un freddo inferno di pioggia, metallo, cemento e asfalto mentre le persone sono ghiacciate da una fotografia gelida e pulita.

Anche in questo caso gli effetti speciali sono talmente integrati nell’idea della storia e nell’ apparente normalità del contesto da non diventare mai violentemente invasivi ( prerogativa, invece, del cinema americano moderno ).

L’indifferenza feroce dei cittadini di questo video è sostanzialmente uno sguardo sul riflesso di noi stessi, troppo presi dai problemi del nostro paese per renderci conto delle mani tese dell’ Africa che invoca aiuto.

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" Madonna – Frozen " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 04 : Movimento invertito

" Madonna – Frozen " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Strega nel deserto – donna dagli usi e costumi diversi dalla convenzione – donna dalle mani dipinte – donna sospesa sopra la terra arida – donna in nero fatta di corvi – donna ricoperta dal manto di un cane – donna che aspetta congelata nel movimento atrofizzato di un pensiero –

La popolarità di Madonna aiuta Cunnigham a raggiungere la notorietà pubblica, o almeno quella dei patiti di MTV, cominciano i rapporti di "buon vicinato" con Spike Jonze ( " Essere John Malkovich ", " Il ladro di orchidee " ) e con Michel Gondry ( " Se mi lasci ti cancello " ) grazie ai quali inizierà una politica di scambio di progetti e clienti che consentirà al giovane Cunningham di entrare definitivamente nel ghota dei videoclip. L’inversione del movimento e la sospensione dell’azione sono i punti chiave del montaggio di questo video.

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" Portishead – Only You " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 03 : Amniopoesia

" Portishead – Only You " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

Amnio – un ragazzo galleggia dentro un liquido inesistente, come se la terra rallentasse, la gravità fosse interrotta, l’aria fosse acqua – Amnio – uomini guardano da grandi finestre, uno di loro è senza bocca – Amnio – una donna canta mentre il liquido immaginato le muove i capelli – Quanto è grande l’Amnio invisibile che circonda la nostra percezione delle cose ?

Il video per i Portishead è un prodotto perfetto del Cunnigham-style. Si tratta di un video basato più su una semplice intuizione che su una sviluppata idea (contrariando i puristi concettuali del videoclip). La semplicità della confezione conferma però il talento dell’autore, ormai sembra chiaro che la componente base delle opere di Cunnningham sia l’alterazione parziale e sostanzialmente "semplice" della realtà, minimalista nella resa ma impegnativa e sofisticata nel suo concepimento.

Il video però viene diffuso poco sui canali tematici europei ed americani , forse per paura di altre polemiche dopo la messa in onda di " Aphex Twin – Come To Daddy ", la reputazione lusinghiera di Cunnningham però è già ampliamente diffusa e sarà la pop star Madonna a rimettere Cunningham in prima linea sulle televisioni tematiche con il progetto "frozen".

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" Aphex Twin – Come To Daddy " di Chris Cunningham

THE CHRIS CUNNINGHAM DOSSIER

– LAYER 02 : Eteregenetica

" Aphex Twin – Come To Daddy " di Chris Cunningham

Recensione di Daniele Clementi

La televisione non è una persona, non ha una vita propria, non ha una sua coscienza. La televisione è uno strumento e come tale non è ne buona ne cattiva, la televisione è l’espressione della nostra società, delle sue perversioni, delle sue ideologie, dei suoi dogmi e della sua morale. Se la televisione fosse stata utilizzata come genitore meccanico dei nostri figli , che razza di creature si sarebbero sviluppate ?

Il videoclip " Aphex Twin – Come To Daddy " rappresenta la consacrazione di Cunningham nel mondo del videoclip ed è uno dei video più "narrativi" e simbolici degli ultimi anni. Sulla scena vediamo un televisore abbandonato in una discarica improvvisata nel mezzo di un piazzale di cemento, un’anziana signora che porta il suo cane ad orinare noncurante della sporcizia che contribuisce ad amplificare e tanti, tanti bambini. Sono i bambini la chiave del video, hanno tutti la stessa faccia, quella di Aphex Twin, ma anche la faccia della televisione che distorta e graffiante urla la sua canzone contro il cane e la signora.

Sono tutti figli di un padre catodico, aberrazione della cultura mediatica moderna, che acquistando materia dal suo stesso tubo deformato si plasmerà per divenire il "padre fisico" di figli "depositati" da genitori indifferenti al suo cospetto. Quello che sorprende di più nel video di Cunningham è che la violenza non è mai fisicamente diretta agli adulti, i bambini si picchiano fra di loro ma soltanto per emulazione degli adulti, lo stesso parto ed incarnazione del padre catodico avviene con urla rivolte all’anziana signora, ma mai con un atto di violenza fisica. Alla fine del gioco si ha come la senzazione che i colpevoli non siano ne i bambini ne il satanico padre catodico che li ha cresciuti, ma piuttosto gli adulti. Quella razza di genitori anestetizzati ed indifferenti che hanno permesso ad una macchina di diventare più autorevole di loro.

La componente più esaltante di questo lavoro consiste forse nella profonda ed ironica contraddizione che deriva dal vedere un video concepito per denunciare la mostruosità del mezzo mediatico a cui è destinato.

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