TORINO FILM FESTIVAL 2007
TORINO 2007: ” Bufor – Beaufort ” di Joseph Cedar (2007)
Recensione di Daniele Clementi
Il castello di Beaufort si trova sulle montagne del Libano, la sua posizione strategica lo ha reso nel corso dei secoli un luogo ambito sia per il suo uso militare che per il suo valore simbolico, edificato dai cavalieri templari non è mai stato scalfito dalla bombe degli Hezbollah, che nutrono per il luogo una forma di rispetto quasi ancestrale. Durante la guerra fra Israele e Libano questo antico castello fu conquistato dall’esercito israeliano al prezzo di moltissime vite sacrificate, in seguito si svilupparono molte polemiche sulla scelta strategica di conquistare quel castello, inclusa la notizia mai definitvamente confermata che il giorno della truce battaglia arrivò dal quartier generale l’ordine di ritirarsi perchè gli Hezbollah stavano già spontanemanente abbandonando la zona. Il film si ambienta nel 2000, quando questo castello era ancora in mano agli israeliani anche se circondato dalle forze nemiche ed isolato al resto dell’esercito. Un giovane militare tiene il forte come se dovesse custodire un eredità lasciatagli dale eroiche vittime delle battaglie precedenti, i soldati vivono in una sorta di labirinto di acciaio e cemento costruito sulle rovine del castelo e protetto a costo della vita più come gesto riuale che per una vera necessità politica o economica. I viveri arrivano sotto i colpi dei mortai e così anche ogni altro tipo di aiuto. Il regista Joseph Cedar, che fu soldato di fanteria, racconta la guerra come un inutile massacro di vite dettato da lentezze burocratiche, cecità strategiche ed indifferenza per la vita umana. Una struttura scenografica ed un imponente dispendio di effetti speciali fanno da sfondo agli ultimi drammatici giorni che precedettero l’abbandono da parte di Israele di Beaufort e l’assurdità di dare la vita per difendere qualcosa che poco dopo si sarebbe lasciato al suo destino. Non mancano dure critiche al sistema politico israeliano e alla continua insipienza delle forze politiche che con i loro tentennamenti diventano i responsabili simbolici delle morti documentate dal film. Uno sguardo diverso sulle guerre d’Israele che denuncia il crescente desiderio dei giovani artisti israeliani di abbandonare la linea dura per una soluzione più politica dell’eterna guerra contro il mondo arabo.
CREDITI
Montaggio: Zohar M. Sela.
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