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" Caterina va in città " di Paolo Virzì (2003)

" Caterina va in città " di Paolo Virzì

Recensione di Marina Pianu

caterina non e’ la claudine-colette. claudine e’ l’antesignana delle lolite
anni ’60, precoce, maliziosa e innocente (o innocentemente maliziosa:
ambiguita’ dello sguardo maschile). caterina non e’ una ninfetta. e’ una
normalissima ragazzina che sta per sbocciare, carina ma non ancora donna.
vive in una famiglia "normale" e non ha uno speciale rapporto col babbo,
anche perche’ lei la mamma ce l’ha (al contrario di claudine) ma ha uno
speciale talento per il canto (si sfoga a spararsi nelle cuffie la corale di
bach). la famiglia, pero’, non e’ proprio normale. tanto per cominciare i
genitori non sono separati (che, in citta’, e’ invece la norma) anche se il
loro rapporto non e’ proprio dei migliori: padre "dialettico" che si sente
circondato da inetti e idioti, compresa la moglie casalinga, a sua volta resa
piu’ goffa e insicura dalla soggezione per il marito. la famiglia regge pero’
bene e per il senso del dovere della madre, e per tutto il tessuto sociale
che li circonda. seguendo i sogni del padre, la famiglia si trasferisce
dunque nella grande citta’, abbandonando la paciosa, intima e forse un po’
claustrofobica provincia.

caterina deve dunque lasciare i compagni d’infanzia e il coro per esordire in
una scuola che, a dire la verita’, stride un po’ con le case popolari dove i
iacovoni s’insediano (la casa dove giancarlo e’ nato e cresciuto). il
visconti, in pieno centro romano, ospita infatti i pargoli della crema piu’
cremosa della societa’ bene: la classe si divide manicheamente tra
"comunisti" (partigiani di margherita, figlia di due intellettuali separati)
e "fascisti" (affiliati a daniela, figlia di un sottosegretario di estrema
destra). caterina vive la sua iniziazione romana passando da un ambiente
all’altro, dall’estroversa nevrosi intellettual-sinistrorsa alla superficiale
sguaiatezza freneticamente spendacciona. lei, ragazzina ancora innocente
(perche’ viene dalla provincia?), sembra attraversare questi mondi da
distaccata testimone, annotando puntualmente sul suo diario vocale incontri,
episodi e vicende. il suo sguardo e’ fresco e distaccato, ma il
coinvolgimento (o il rifiuto) si materializza poi nel malessere (vomito,
rissa, fuga).

mentre pero’ caterina sfiora la crema senza quasi accorgersi del privilegio,
il padre vive la terribile delusione di trovarsi ad insegnare in una scuola
piu’ disastrata di quella che ha lasciato, senza sbocchi per i suoi sogni nel
cassetto (rasenta il patetico quando cerca di intortare margherita per
consegnare il suo romanzo alla madre, cosa che la ragazzina non fara’). se
rimprovera alla moglie di essere "fuori dal mondo" (la buy pero’ lo e’ stata
con silvio orlando!), in realta’ chi e’ piu’ fuori dal mondo e’ proprio lui
che non si accorge di cio’ che accade a caterina o ad agata, se non quando e’
troppo tardi.

il film non ha il tocco lieve e arguto degli altri film di virzi’. tutto
sembra forzato ed esagerato, ricalcando triti stereotipi: la citta’ corrotta
contro la campagna pura, la gioventu’ dorata un po’ troppo garrula, gli
intellettuali un po’ troppo alienati se non falsi, la troppa sfiga dello
stesso giancarlo (ma quando mai un insegnante viene sospeso per una
apparizione al costanzo show?). e guarda caso, a contatto con la realta’
cittadina, corrotta e corruttrice, la solida famigliola di provincia si
sfascia: troppe le tentazioni e le distrazioni. sembra anche incredibile che
una ragazzina di 12 anni possa sopravvivere cosi’ serenamente alla
separazione dei genitori, quasi come se il padre fosse solo accessorio. anche
se la presenza di attori di tutto rispetto e una protagonista convincente ci
consola, non possiamo fare a meno di chiederci alla fine: ma dove voleva
arrivare virzi’?

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Caterina va in città
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Paolo Virzì
Regia: Paolo Virzì
Cast: Alice Teghil, Sergio Castellitto, Margherita Buy, Claudio Amendola,
Flavio Bucci, Antonio Carnevale, Paola Tiziana Cruciani, Galatea Ranzi
Durata: 90′
Anno: 2003
Produzione: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chiminez
Distribuzione:   01 Distribution