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JAMES BOND OPERA OMNIA (3)

JAMES BOND OPERA OMNIA

A cura di Daniele Clementi

(c) Sony Pictures

Eccoci alla fine del lungo revival su James Bond, qui si parte da Timothy Dalton, si passa per Pierce Brosnan e si arriva sino a Daniel Craig. Buona lettura !

 

 

ZONA PERICOLO

(The living daylights)

di John Glen (G.B. 1987)

Con il ritiro di Roger Moore comincia un periodo di transizione dove vengono esclusi alcuni vecchi volti e ne vengono matenuti altri, per cercare di mantenere una timida continuità. I romanzi ed i racconti sono finiti, resta solo una brevissima storia realizzata da Fleming per un quotidiano inglese. la storia originale si risolve in una breve avventura raccontata dopo la sequenza di apertura del film, il resto è pura creazione degli sceneggiatori. Timothy Dalton viene scelto dopo una lunghissima consultazione interna che considerava come alternativa Pierce Brosnan. La struttura del film ricalca i capitoli di Roger Moore ed anche il Bond di Dalton sembra incerto fra l’imitazione di Moore e quella di Connery. Confermati M, Q, Sir Frederick Gray e torna il generale del KGB Anatol Gogol. Moneypenny cambia faccia ed entra in gioco la giovane Caroline Bliss. Ritroviamo anche il buon vecchio Felix Leiter interpretato da John Terry. La bella di turno è Maryam d’Abo mentre i cattivi sono Jeroen Krabbé ed il caratterista Joe Don Baker (dopo ne parleremo ancora). Nel film lavora anche l’attore americano John Rhys-Davies (spalla di Indiana Jones nel primo e nel terzo film nonchè nano guerriero della trilogia del “Signore degli anelli”). La trama si perde in una miriade di banalità comunque unisce due temi molto attuali l’oppio dei talebani e il mercato nero delle armi. James Bond aiuta di fatto alcuni ribelli afgani (quelli che un giorno saranno talebani) contro i sovietici ma non prende posizioni precise (come fa invece Rambo nel suo terzo film), sembra piuttosto parte di un disegno politico più grande. Uhm … credo che in fondo ci fossero molti 007 in Afghanistan nel 1987 … n’est pas ? La canzone del film è interpretata dal gruppo inglese A-HA.

Voto finale: 5 (il solito medio-Bond con una faccia nuova).

 

 

VENDETTA PRIVATA

(Licence to kill)

di John Glen (G.B. 1989)

Il primo film di James Bond a non essere tratto da un libro o un racconto di Ian Fleming. La storia è piuttosto originale anche se manca di sapore classico. James Bond si reca negli Usa per fare da testimone di nozze al vecchi amico Felix Leiter (questa volta torna David Hedison di “Vivi e lascia morire”) che lavora per una squadra speciale antidroga e riesce a prendere un pericolosissimo trafficante proprio il giorno del suo matrimonio, raggiunge con Bond la chiesa buttandosi da un paracadute. Lo spacciatore evade quasi subito e si vendica attaccando Felix e consorte la notte stessa del matrimonio, Bond giurerà vendetta e rinuncerà al servizio segreto britannico per agire da solo. Tornano tutti i vecchi personaggi chiave della serie, il cattivo è interpretato da Robert Davi mentre le belle di turno sono Talisa Soto e Carey Lowell, lavora anche un giovane Benicio Del Toro nella parte di un killer silenzioso. Il film cita spesso Shakespeare ed in particolare “Othello”. A parte qualche buco di sceneggiatura la storia è godibile ed abbastanza scorrevole. Le scene cult sono i l’arrivo dei ninja e sopratutto il finale con un inseguimento incredibile fra immensi Tir.

Voto finale : 6 (Un Bond che funziona)

 

 

GOLDENEYE

di Martin Campbell (G.B. 1995)

Dopo la parentesi di transizione rappresentata da Timothy Dalton, cominciano le avventure del nuovo 007 Pierce Brosnan. In realtà questo nuovo ciclo di film rappresenta le varizazioni maggiori sul piano del cast, mentre resta piuttosto simile all’universo di Rober Moore sul piano delle storie. Questo è anche il secondo film di Bond a non essere tratto da una storia originale di Fleming. Goldeneye in realtà è il nome della villa di Ian Fleming e viene usato in questo film per questioni di suggestione (non si butta via niente). James Bond 007 ed il suo collega 006 (Sean Bean) stanno portando a termine una pericolosa missione in Unione Sovietica e qualcosa va storto, 006 perde la vita e Bond deve portare a termine la missione da solo. Dopo il crollo del comunismo James Bond viene incaricato di indagare sulla figura misteriosa di Janus (un pericoloso criminale internazionale) scoprirà di avere di fronte il vecchio amico 006 divenuto la sua perfetta nemesi. La sigla iniziale , per la prima volta, è priva del contributo del compianto Roy Field e si passa alla computer grafica. Il capo dei servizi segreti inglesi M cambia sesso e viene interpretato dalla fantastica Judi Dench, al suo fianco arriva anche una nuova Moneypenny (Samantha Bond) e torna il vecchio e sempre caro Q (Desmond Llewelyn sulla cresta dell’onda dai tempi di “Goldfinger”). Le due belle di turno sono la bravissima Famke Janssen (la cattiva) ,che diventerà in seguito la mitica Fenice cinematografica degli “X Men” nonchè la spietata trans della serie “Nip/Tuck”, e la tiepidina Izabella Scorupco (la buona) che combinerà pochino in seguito. Torna anche Joe Don Baker (che aveva fatto il cattivo in “Zona pericolo”) nel ruolo completamente nuovo dell’agente americano Jack Wade (epigone di Felix Leiter). Tra i cameo più golosi si segnalano Robbie Coltrane che in seguito diventerà Rubeus Hagrid nella saga di Harry Potter, Alan Cumming (futuro Nightcrawler di “X Men 2” non a caso caro amico della Janssen) ed infine Tchéky Karyo (“Nikita” di Luc Besson). la colonna sonora è composta dal francese Eric Serra (“Nikita” e “Leon” di Luc Besson) e la canzone del film è interpretata dalla grande Tina Turner. Le scene cult: Bond che gironzola in cravatta nel bel mezzo di Mosca guidando un carro armato e la Janssen che uccide i maschi soffocandoli fra le sue coscie. Il nuovo regista ed i nuovi sceneggiatori giovano vistosamente alla confezione.

Voto Finale: 6 (un buon bond !)

 

 

 

IL DOMANI NON MUORE MAI

(Tomorrow never dies)

di Roger Spottiswoode (G.B. 1997)

Secondo capitolo della nuova serie con Pierce Brosnan molto approssimato e superficiale, ma in seguito si farà di molto peggio. La moda del cinema asiatico d’azione contamina anche 007 e la Bond girl viene interpretata dalla fantastica star di Hong Kong Michelle Yeoh (“La tigre e il dragone”) ma al fianco di Bond troviamo anche la “glamorous” Teri Hatcher (appena uscita dal ruolo di Lois Lane nel telefim di Superman e prima di diventare una “casalinga disperata” di Wisteria Lane). Il cattivo è interpretata dal bravo Jonathan Pryce (anche se un po troppo sopra le righe in questo caso) che impersona uno spietato magnate delle televisioni e giornali che vuole conquistare il mondo … ehm … non fate subito i politici ! L’agente americano Jack Wade (Joe Don Baker) torna per l’ultima volta (forse). Moby compone un “James Bond theme” alternativo e Sheryl Crow interpreta la canzone chiave del film. Le scene cult: la fuga dal grattacielo del cattivo, il sommergibile trivella e l’inseguimento con Brosnan e Yeoh ammanettati insieme alla guida di una moto. Un capitolo tanto adrenalinico quanto superficiale.

Voto finale : 5 (Bond precotto)

 

 

 

IL MONDO NON BASTA

(The world in not enough)

di Michael Apted (G.B. 1999)

Erano decenni che non si finiva così in basso ! Un pessimo capitolo superficiale, noioso ed inutile con battute scontate e personaggi banalissimi. Bond deve proteggere una ricca ereditera chiamata Elektra ed intepretata dalla seducente Sophie Marceau, il cattivo è il grande attore indipendente Robert Carlyle che dopo anni con Ken Loach si sputtana in una parte ridicola e patetica, nel cast torna Robbie Coltrane (nello stesso ruolo rivestito in “Goldeneye”) i ruoli cameo sono di John Cleese che interpreta “R” un collega del grande Q (questo è il suo ultimo film … addio Desmond !), Maria Grazia Cucinotta che fa la cattiva prosperosa ed il danese Ulrich Thomsen (mitico protagonista di “Dogma #1: Festen”). Soldi e talenti sprecati.

Voto finale : 4 (evitatelo, non serve)

 

 

 

LA MORTE PUO’ ATTENDERE

(Die another day)

di Lee Tamahori (G.B. 2002)

Dal regista di “Once were warriors” non ci si dovrebbe aspettare un film tanto brutto e invece … mai dire mai ! l’ultimo film di Brosnan tramuta James Bond in una specie di Batman in smoking e con l’automobile invisibile (basta cazzate, vi prego !) e rischio di offendere Batman. L’attrice premio oscar Halle Berry è la prima Bond girl di colore della storia (caspita se c’è voluto del tempo !). John Cleese che interpretava “R” nel film precedente diventa il nuovo Q. Michael Madsen (“Le iene” e “Kill Bill vol.1-2” di Tarantino) recita nel ruolo di un agente americano carogna e tira un po su il film a livello recitativo. Madonna canta la canzone del film ed interpreta il ruolo della bella cattiva (molto sado maso). La scena cult : Halle Berry che rifà l’entrata in scena di Ursula Andress in “Licenza di uccidere”, tutto il resto è noia.

Voto finale: 4 (dimenticatelo)

 

 

 

CASINO ROYALE

di Martin Campbell (G.B. 2006)

La saga di James Bond ha sempre subito dei cambiamenti, anche se limitati a dettagli e spesso destinati a personaggi secondari, ma non è mai realmente ripartita da zero. Insomma ogni film è sempre stato il seguito del precedente anche se la formula particolare studiata all’ origine del ciclo ha sempre permesso allo spettatore di poter fruire di un capitolo qualsiasi della serie senza dover conoscere i precedenti. Questa volta non è così. James Bond riparte veramente da zero e tutto quello che abbiamo visto in precedenza non conta più nulla perchè questo James Bond è completamente nuovo e la sua storia cambia per sempre. Nonostante la trasformazione radicale del progetto, qualche minimo legame con il passato ci viene concesso ma si tratta solo del mantenimento della bravissima Judi Dench nella parte di M (aveva già interpretato questo ruolo nei film di Brosnan). James Bond è ancora un agente privo di licenza di uccidere quando comincia questo nuovo inizio e se la guadagna proprio eliminando i cattivi della sequenza introduttiva, la famosa scena di Bond che spara al centro della spirale rendendo lo schermo rosso viene riprodotta nella realtà del film ed ambientata in uno squallido bagno pubblico dopo una collutazione violentissima … si, James Bond è cambiato. L’agente 007 indaga sul misterioso Le Chiffre (“la cifra”) che opera come banchiere occulto delle organizzazioni terroristiche internazionali ed è legato ad una strana organizzazione che promette di diventare la Spectre della nuova generazione. Torna il mitico Felix Leiter interpretato dall’attore di colore Jeffrey Wright (dato che si ricomicia da zero i personaggi possono cambiare liberamente sesso o etnia) e questo è il loro primo incontro. Daniel Craig è l’attore con il curriculum più altamente artistico che abbia mai interpretato il ruolo di James Bond ed anche l’attore con il maggiore talento drammatico (perdonatemi fan di Connery !) per reggere lo schermo diventa necessario prendere un cattivo di eguale talento drammatico ed ecco arrivare il danese Mads Mikkelsen con una lunga carriera nel cinema d’autore europeo. Il casinò del film è quello di Montenegro ma ci sono molte scene in Italia e molti attori italiani al lavoro in piccoli ruoli, fra loro spicca il grandissimo Giancarlo Giannini. Le scene cult: la sigla iniziale, l’inseguimento spettacolare in Sud Africa tanto estremo quanto realistico perchè fatto da atleti professionisti che fanno questo tipo di acrobazie per mestiere, la grande partita al casinò, lo stimolatore cardiaco portatile (esiste realmente), il capottamento dell’Aston Martin e la tortura del finale. James Bond è tornato e finalmente si tratta di un bel film.

Voto finale : 7 (Finalmente !)

Ok, ho finito la mia personale maratona: 23 recensioni in tre giorni. Questo è il mio record personale e voi che avete letto il mio lavoro e siete arrivati alla fine potete vantarvi di avere letto queste 23 recensioni in quanto tempo ? Scrivetemi i vostri risultati,e badate bene che leggere capendo è più facile di scrivere pensando quindi pretendo tempi brevi ! Scxherzi a parte grazie per la costanza.

 

 

JAMES BOND WILL BE BACK

 

JAMES BOND OPERA OMNIA (2)

JAMES BOND OPERA OMNIA (2)

A cura di Daniele Clementi

(c) Sony Pictures

Prosegue il lungo revival di Mister Bond, questa volta troviamo in primo piano Roger Moore ma è anche il periodo dell’ultimo film di Connery.

(c) United Artists / sony Pictures

VIVI E LASCIA MORIRE

(Live and let die)

di Guy Hamilton (G.B. 1973)

L’inizio di una nuova era. Roger Moore prende il posto di Sean Connery dopo aver fatto la gavetta come James Bond televisivo nella serie "Simon Templar – Il santo". Alla regia torna Guy "goldfinger" Hamilton e scompare la figura di Blofed e della Spectre. Viene confermato il cast fisso e torna pure Felix Laiter interpretato per la prima volta da David Hedison (lo rtroveremo nello stesso ruolo nel 1989). Il cattivo è il grande attore di colore Yaphet Kotto mentre la bella viene interpretata da Jane Seymour. La critica di colore americana accuserà il film di razzismo latente per avere scelto un nemico di colore nel momento più fecondo della "Blakxploitation" e forse non si sbagliavano. Le musiche sono di George Martin e la canzone del film è cantata da Paul Mcartney. Le scene cult sono la gag delle macchinette a casa di Bond, tutte le scene voodoo, la lettura dei tarocchi di Solitaire su James Bond ed un vorticoso inseguimento su moscafo.

Voto finale : 5 (sembra quasi un telefilm)

(c) United Artists / Sony Pictures

L’UOMO DALLA PISTOLA D’ORO

(The man with the golden gun)

di Guy Hamilton (G.B. 1974)

James Bond "Templar" colpisce ancora. Ancora una regia di Hamilton (sempre peggio) ed un cattivo potenzialmente perfetto come Christopher Lee (Dracula, la mummia, Frankenstein) per realizzare una genuina boiata. Tutto è simile al solito, solo molto peggio. Nel film recitano anche Maud Adams (che ritroveremo in seguito) ed il nano Hervé Villechaize (il mitico Tatoo di "Fantasy island"). Le battute di Roger Moore sono persino volgari. Tanto lavoro per sprecare soldi.

Voto finale : 4 (un pacco).

 (c) United Artists / Sony Pictures

LA SPIA CHE MI AMAVA

(The spy who loved me)

di Lewis Gilbert (G.B. 1977)

Gilbert prende il posto di Hamilton e gira un film terribilmente simile al suo Bond precedente (Si vive solo due volte). Il maggiore Anya Amasova del KGB (vedova in cerca di vendetta) deve lavorare con James Bond per risolvere il mistero sulla scomparsa di alcuni sommergibili nucleari inglesi, americani e naturalmente sovietici. Esiste un potere occulto pari a quello delle grandi nazioni vincitrici del secondo conflitto mondiale che minaccia gli equilibri politici globali della terra. Amasova dopo una notte d’amore con Bond scoprirà che proprio il suo nuovo amante è in realtà l’assassino di suo marito. Nel film compare per la prima volta Jaws (Richard Kiel) il gigante dalla mascella d’acciao che in Italia vedrà il nome trasformato in "squalo" (come già era accaduto per il film di Spielberg). Il cattivo è un fantastico Curd Jürgens mentre il maggiore Amasova è interpretato da Barbara Bach che sposerà nella vita reale Jaws-squalo (sindrome della bella e la bestia). Le musiche, molto belle anche se ormai demodè, sono composte da Marvin Hamlisch e la canzone del film "Nobody des it better" (a cosa si riferisce secondo voi ?) è cantata da Carly Simon. Entra in scena un nuovo personaggio: il generale del KGB Anatol Gogol (Walter Gotell) corrispondente sovietico di M, che Bond incontrerà speso durante le sue avventure. Il comandante Bond durante un briefing conosce l’ammiraglio Hargreaves (Robert Brown) e Sir Frederick Gray (Geoffrey Keen) destinati ad avere un ruolo molto importante nella vita futura di James Bond. Le scene cult: Il paracadute di Bond che riproduce la bandiera inglese, Roger Moore che imita Lawrence D’Arabia, la base segreta del cattivo che emerge dalle acque, l’automobile sottomarino, la moto marina (invenzione reale che compare per la prima volta in questo film) e l’insurrezione finale nella base del cattivo.

Voto finale: 5 (Molto spettacolare ma esilino nella psicologia dei personaggi).

 (c) United Artists / Sony Pictures

MOONRAKER – OPERAZIONE SPAZIO

di Lewis Gilbert (G.B. 1979)

James Bond nello spazio. Il fenomeno di "Guerre stellari" ed il ritorno di "Star Trek" contamina anche 007. In scena torna anche il gigante dalla mascella d’acciao che si redime nel finale e si ribella al cattivo di turno interpretato da Michael Lonsdale. In un ruolo cameo troviamo anche Corinne Clery (ricordate Emmanuelle ?) mentre la Bond girl è la carismatica Lois Chiles. Per la seconda volta Bond deve stringere alleanza con il generale del KGB Anatol Gogol (Walter Gotell) ed incontra ancora Sir Frederick Gray (Geoffrey Keen). Le scene cult: la lotta sulla funivia di Rio De Janeiro, il motoscafo volante, e l’imponente battaglia nello spazio (parafrasi in assenza di gravità della battaglia marina di "Thunderball"). Divertente e fumettoso.

Voto finale: 5 (007 standard).

 

(c) United Artists / Sony Pictures

SOLO PER I TUOI OCCHI

(For your eyes only)

di John Glen (G.B. 1981)

John Glen lascia il montaggio dei film di Bond e diventa il nuovo regista (come aveva fatto prima di lui Peter Hunt). La storia si concentra sul mito di Elektra, e regala al pubblico un film piacevole e romantico, La musica di Bill Conti è notevole e la canzone di Sheena Easton assolutamente immortale (una delle più belle della serie). Il cattivo viene interpretato da Julian Glover e nel 1989 sarà anche nemico di Indiana Jones. Nel prologo iniziale Bond si reca in cimitero per lasciare un mazzo di fiori sulla tomba di Teresa (citazione omaggio di Glen al suo vecchio maestro Peter Hunt che diresse "Al servizio di sua maestà"). Bond viene prelevato da un elicottero che si rivela essere una trappola di Blofed (interpretato solo di spalle da John Hollis). Bond riesce a prendere il controllo dell’elicottero, intercetta Blofed e lo elimina buttandolo dentro una ciminiera, una fine breve ed ingloriosa per il più grande nemico di Bond di tutti i tempi. Il tutto succede nei primi 7 minuti di film. Muore l’attore Bernard Lee (M) e Sir Frederick Gray (Geoffrey Keen) ne prende il posto. Torna in scena anche il generale del KGB Anatol Gogol (Walter Gotell) in piena minaccia nucleare. Alla fine del film Bond riceve le congratulazioni di Margaret Thatcher (Janet Brown) ma non vi dico cosa succede. Le scene cult: tutte le battaglie sottomarine, la scalata per il monastero e la fuga sul maggiolino giallo che Hayao Miyazaki adotterà come auto di ordinanza di Lupin III° (sissignore nasce da qui !).

Voto finale : 6 (piacevole e scanzonato).

 

(c) United Artists / Sony Pictures

OCTOPUSSY – OPERAZIONE PIOVRA

di John Glen (G.B. 1983)

Basato su un racconto (i libri erano finiti) di Ian Fleming. Un film raffinato ed esotico che punta sul fascino misterioso dell’India. Roger Moore comincia ad essere un vecchietto ma fa quello che può. Torna Maud Adams (Bond girl nel film "L’uomo dalla pistola d’oro") in una parte completamente nuova mentre i cattivi sono Louis Jourdan e Steven Berkoff nel ruolo di un generale sovietico pazzo, una parte che rivestirà spesso nella sua carriera (ad esempio "Rambo 2"). L’ammiraglio Hargreaves (Robert Brown) diventa il nuovo "M" e torna il generale del KGB Anatol Gogol (Walter Gotell), tra i cattivi vanno ricordati Kabir Bedi (Sandokan !) e David e Tony Meyer che interpretano una coppia di gemelli esperti in coltelli. Andy Bradford è lo sfigato 006 che muore all’inizio del film. torna alla regia John Glen ormai forte della sua esperienza. Rita Coolidge canta "All time high". tra le scene cult: il sosia di Fidel Castro, il sosia di Kostantin Ustinovic Cernienko e la lunga corsa finale per fermare l’esplosione atomica. Uno dei film più eleganti della serie.

Voto finale : 5 (l’eleganza non è tutto).

 

 

MAI DIRE MAI

(Never say never again)

di Irvin Kershner (G.B. 1983)

Secondo film di Bond esterno alle produzioni di Broccoli, ritorno semi ufficiale di Sean Connery. In realtà il film non è tratto da un libro di Fleming ma dalla sceneggiatura del film "Thunderball". Realizzato contro la voltà della famiglia di Flemig e dei produttori classici grazie ad un cavillo legale. Alla regia troviamo Irvin Kershner ("L’impero colpisce ancora") vengono confermati tutti i personaggi classici solo con altri attori: Edward Fox (M), Alec McCowen (Q), Pamela Salem (Moneypenny) e Bernie Casey (Felix Laiter). Le bond girl sono Barbara Carrera (la cattiva) e Kim Basinger (la buona) mentre i cattivi sono magistralmente interpretati da due grandi attori europei: Klaus Maria Brandauer nella parte che fu di Adolfo Celi ed il mitico Max von Sydow (Il settimo sigillo) nella parte della nemesi di Bond Ernst Stavro Blofeld capo della Spectre. Le scene cult : l’inseguimento notturno in moto, il videogame con le scosse mortali sul joystik, la scena sadomaso di Barbara Carrera e la sequenza introduttiva. Vale la pena ricordare il cameo comico di Rowan Atkinson il famoso Mr. Bean.

Voto finale : 6 (per la qualità degli attori).

 

(c) United Artists / Sony Pictures

BERSAGLIO MOBILE

(A view to a kill)

di John Glen (G.B. 1985)

L’ultimo Bond di Roger Moore, viste le rughe poteva fermarsi anche prima. Tratto da un racconto breve di Fleming che fa solo da vago riferimento. Il crudele milionario Max Zorin vuole distruggere Slicon Valley per ricostruirla nei suoi terreni, dovrà vedersela con il vecchietto 007. Nella parte del cattivo recita il premio oscar Christopher Walken ("Il cacciatore") e le belle di turno sono Tanya Roberts e la mitica Grace Jones che quasi violenta Bond. Si aggiunge la special guest di Patrick Macnee (il grande agente segreto della serie tv "Avengers"). Maud Adams torna per la terza volta facendo una comparsta alla Alfred Hitchcock. La canzone del film è interpretata dai Duran Duran.

Voto finale : 5 (capitolo fiacco).

END OF PART TWO

JAMES BOND WILL BE BACK

JAMES BOND OPERA OMNIA (1)

JAMES BOND OPERA OMNIA

A cura di Daniele Clementi

 

Bene, bene, visto che vi piacciono i miei “revival” beccatevi questo lungo dossier sul mondo di 007 (in onore di Scaramella !). Vi anticipo che sarà diviso in 3 parti perchè recensisco 23 film !

Ringrazio Marina Pianu per avermi ricordato alcuni dettagli televisivi su Honor Balckman.

 

 

CASINO’ ROYALE

 

di William H. Brown Jr (Usa 1954)

Questo non è un film bensì un cortomertraggio televisivo, comunque è stata la prima apparizione di James Bond dunque merita una citazione. Ho già recensito questo piccolo film quindi vi rimando alla mia recensione precedente per saperne di più cliccate qui

 

LICENZA DI UCCIDERE (Dr.No)

di Terence Young (G.B. 1962)

Il primo Bond cinematografico della storia, il ruolo del nostro super agente spetta al mitico Sean Connery, mentre la bond-girl è la straordinaria Ursula Andress (indimenticabile mentre raffiora dalle acque in costume e pugnale). Per la prima volta ascoltiamo il tema musicale di Monty Norman che diventerà con il tempo il simbolo stesso di James Bond. La sigla iniziale è curata da Roy Field e così anche la sequenza introduttiva che contraddistingue tutti i film di Bond prodotti dalla coppia Harry Saltzman ed Albert Broccoli ovvero 007 che spara nel centro della spirale invadendo lo schermo di rosso sangue, in questa prima versione Bond porta un cappello. La sigla iniziale è un gioco di luci e colori con pochi momenti filmati. Il capo dei servizi segreti si chiama “M” (si chiamerà sempre così anche se il capo cambierà faccia o sesso) e nei primi film è interpretato dal grande caratterista Bernard Lee, la segretaria del capo (eternamente innamorata di Bond) viene invece interpretata da Lois Maxwell (che manterrà il ruolo nei film ufficiali per 27 anni !). In questo primo film però non ci sono gadget veri e propri e tutto si concentra su indagine ed azione. Il cattivo si chiama Dr. No (Joseph Wiseman) e da il titolo originale al film nonchè al libro di Fleming. In questo primo capitolo scopriamo l’esistenza della Spectre: una misteriosa organizzazione criminale internazionale. Il nostro agente viene aiutato da un collega ameircano chiamato Felix Laiter (eterna spalla di James Bond) che nel primo film viene interpretato da Jack Lord. Le scene cult sono l’incontro fra Connery e la Andress, la vedova nera che cammina nascosta nel letto di Bond ed il ruolo “cameo” di John Carradine. John Barry contribuisce alla colonna sonora senza essere formalmente accreditato. Un filmetto carino ma senza pretese, apparentemente lontano dal poter creare un mito, il manifesto pubblicato si riferisce ad una riedizione del fim e questo spiega lo slogan “The first James Bond film !”.

Voto finale : 7 (sarebbe 6 ma è il primo Bond del Cinema … che diavolo !)

 

 

DALLA RUSSIA CON AMORE (From Russia with love)

di Terence Young (G.B. 1964)

La seconda avventura di Bond determina la nascita del mito, il primo film sarà ripagato solo dopo l’uscita del secondo. La canzone di Matt Munro diventerà un “cult evergreen”. La colonna sonora è tutta nella mani di John Barry. Tornano M e Moneypenny e torna anche la Spectre , che per la prima volta rivela in parte il suo leader ma possiamo solo vederlo in penombra mentre accarezza un gatto d’angora bianco, durante il suo discorso introduttivo cita la morte del Dr.No e la minaccia rappresentata da 007 e incarica una donna (Lotte Lenya) di eliminare Bond e portare a termine alcuni affarucci in Russia per la conquista del mondo, la Bond girl è l’attrice e fotomodella italiana Daniela Bianchi, la sigla iniziale cita alcune scene del primo film proiettate sul ventre di una danzatrice zingara … wow ! La scena cult: il finale semi posticcio sullo sfondo di Venezia rifatto poi da Spielberg per “Indiana Jones e l’ultima crociata”. In generale un buon film di spionaggio.

Voto finale : 7

 

 

MISSIONE GOLDFINGER

di Guy Hamilton (G.B. 1965)

Gert Frobe fa il laido e cattivo Goldfinger mentre Honor Balckman fa la lesbica guardia del corpo che viene sedotta da James Bond (Sigh !). Uno dei film più “cool” della serie ed anche uno dei più furbetti, tornano tutti i partner di Bond incluso Felix Leiter reso irriconoscibile dall’attore Cec Linder che non somiglia per niente al suo predecessore. L’esperto d’armi e responsabile dei famosi gadget è Desmond Llewelyn, il famoso “Q”, che manterrà la parte fino alla sua morte nel 1998. La canzone è interpretata da Shirley Bassey. Le scene cult sono tantissime: la donna dipinta di oro, la partita a golf con il cattivo, lo sgherro del cattivo chiamato Oddjob e armato solo di una bombetta con lama rotante, e la tortura con il laser che minaccia di tagliare Bond in due parti. Honor blackman era stata partner di Patrick Macnee nella serie tv “Avengers – Agenti speciali”. Uno dei film più imitati e presi in giro della serie, tra le varie parodie se ne ricordano due italiane: la prima con Walter Chiari che viene evirato in una copia della scena della tortura e si scopre “donna” (Sob !) e la seconda che è tutto un film : “Due mafiosi contro Goldginger” di Lucio Fulci con Franco e Ciccio.

Voto finale: 7 ( per questioni di “mitologia” ma anche Franco e Ciccio non erano mica male !)

 

 

THUNDERBALL – OPERAZIONE TUONO

di Terence Young (G.B. 1966)

Il primo film di Bond girato ad alto budget e con una campagna pubblicitaria internazionale, il nostro Adolfo Celi fa il cattivo mentre il capo della Spectre resta ancora invisibile mentre coccola il gatto. Torna tutto il gruppo classico di Bond e Felix cambia ancora faccia (Rik Van Nutter). Il film vanta una delle più complesse scene d’azione marine mai realizzate, una vera e propria battaglia fra sommozzatori, fra i gadget più incredibili Bond usa un propulsore della Nasa per svolazzare in giro. La canzone del film è interpretata addiritura da Tom Jones. John Barry scrive sempre le musiche. L’ultimo Bond di Terence Young.

Voto finale : 5 (l’agente segreto lascia il posto al super eroe e tutto diventa più inverosimile).

 

 

SI VIVE SOLO DUE VOLTE (You only live twice)

di Lewis Gilbert (G.B. 1967)

James Bond si sposta in Giappone, in una missione destinata a sfruttare tutto il fascino esotico del sol levante, tanta fantascienza e poca credibilità. Il tema portante è cantato da Nancy Sinatra e nel film doveva recitare anche Toshiro Mifune (che molla il set per seguire Kurosawa), James Bond sfoggia un elicottero tascabile vero (costava un milione di dollari). Finalmente conosciamo il volto del capo della Spectre, si chiama Ernest Stavro Blofed e in questo film viene interpretato da Donald Pleasence. il cattivo non muore e scappa per lasciare aperto il finale e promettere l’uscita di un seguito. Roald Dahl, l’autore di favole, scrive la sceneggiatura.

Voto finale : 5 (tutto troppo superficiale)

 

 

CASINO’ ROYALE

di Ken Hughes, John Huston, Joseph McGrath, Robert Parrish, Val Guest (G.B. 1967)

Charles Feldman produce una versione comica ed originale di James Bond, non appartiene alla serie regolare prodotta da Saltzman e Broccoli e pertanto il film è privo di tutti gli elementi tipici della serie (sigla e struttura narrativa). James Bond è interpretato da David Niven (Ian Fleming aveva chiesto lui per “Licenza di uccidere”), mentre il capo dei servizi segreti è John Houston (ma muore subito), torna Ursula Andress. Tra le scene cult la partita a “bakarà” tra Orson Welles e Peter Sellers e la rivelazione del cattivo interpretato da Woody Allen. Fra gli altri recitano anche: Deborah Kerr, William Holden e Barbara Bouchet che interpreta Miss Moneypenny.

Voto finale : 7 (per l’orignalità ed il coraggio)

 

AL SERVIZIO DI SUA MAESTA’ (On her Majesty’s secret service)

di Peter Hunt (G.B. 1969)

Il primo Bond appartenente alla serie Saltzman/Broccoli senza Sean Connery. Al suo posto un anonimo mascellone il cui unico merito era quello di essere stato campione di sci, George Lazenby sostituisce come può Connery, e lo fa anche dignitosamente, ma non basta per scalfire i cuori dei fans. Sarà il suo primo ed ultimo Bond. Al suo fianco nel ruolo di Teresa, l’unica donna che James Bond abbia mai sposato, recita la dinamica Diana Rigg magistrale protagonista femminile della serie tv “Avengers- Agenti Speciali” (Anni dopo Uma Thurman avrebbe interpretato il suo ruolo del film omonimo). Bond conosce il suo grande amore si ritrova come suocero un Boss della mafia (Gabriele Ferzetti). Il cattivo è semplicemente favoloso e viene interpretato da Telly Savalas (il grande Kojak !) che sostituisce Pleasance nella parte di Blofed. Anche questa volta il cattivo non muore e riesce ad uccidere la moglie di Bond dopo il matrimonio, il finale più drammatico di tutta la serie. In realtà se invece di Lanzeby ci fosse stato Connery questo sarebbe stato uno dei più grandi Bond della storia. Peter Hunt (che aveva montato tutti i Bond precedenti) dirige solo questo film di 007 ma lavorerà parecchio nel cinema bellico, al suo fianco comincia farsi le ossa al montaggio un certo John Glenn che ritroveremo in seguito. Fra le scene cult: James Bond in kilt, il matrimonio di 007 e la morte di Teresa.

Voto finale : 6 (una bella storia con qualche buco qua e la)

 

 

UNA CASCATA DI DIAMANTI (Diamonds are forever)

di Guy Hamilton (G.B. 1971)

Sean Connery torna ad indossare lo smoking ed il parrucchino per l’ultima volta sotto la produzione di Saltzman e Broccoli, tutti i membri classici della squadra ritornano. Il nostro eroe deve vedersela con il contrabbando di diamanti ed il gioco d’azzardo e naturalmente con il pericoloso Blofed questa volta interpretato da Charles Gray e la lotta non finirà nemmeno in questo film. La canzone di Shirley Bassey (la stessa voce di “Goldfinger”) è una delle più belle di tutta la serie, torna anche il regista di “Goldfinger” ma con un risultato assai inferiore. Le scene cult: la coppia di assassini gay e la scena in cui Bond viene imprigionato in una bara e diretto da un tappeto mobile verso il forno crematorio.

Voto finale : 5 (un filmino già visto)

 

END OF PART ONE

JAMES BOND WILL BE BACK

 

" Casinò Royale " (1954) di William H. Brown Jr

Molti credono che il primo James Bond della storia sia stato Sean Connery, si sbagliano.

Infatti quasi nessuno è al corrente che l’attore Barry Nelson interpretò il ruolo di James Bond 007 nel 1954, esattamente un anno dopo la pubblicazione del primo romanzo di Ian Fleming, e pochissimi sanno che la prima trasposizione di un libro di James Bond fu proprio " Casinò Royale " (primo libro della serie).

Sean Connery fu però (ed ecco spiegato l’errore comune) il primo James Bond 007 della storia del Cinema (girò il suo primo film nel 1962), perchè Nelson interpretò il suo " Casinò Royale " per la CBS.

Il ruolo del cattivo Le Chifre, il primo catttivo della storia di Bond, fù interpretato invece dal magistrale Peter Lore (un grande nome del cinema noir).

Si trattò di un cortometraggio di circa 58 minuti appartenente alla serie televisiva americana " Climax! " prodotta dalla CBS. La regia era di William H. Brown Jr, un professionista della tv americana che, sempre per la serie " Climax! ", realizzò un secondo cortometraggio tratto dal romanzo di Raymond Chandler "The long goodbye – Il lungo addio"; passando così da James Bond a Philip Marlowe (bisogna riconoscere a Brown che aveva gusto per la letteratura di genere). In seguito Brown avrebbe anche realizzato l’episodio pilota di una serie tv sul mago di Oz e la prima puntata dello " Shirley Temple Show ". L’adattamento televisivo del libro di Flemming fu invece realizzato dal grande Charles Bennett, il primo sceneggiatore di fiducia di Alfred Hitchcock, con cui esordì nel 1923. Ma Bennet nel 1949 scrisse anche " Cagliostro "che fu un film interpretato ed anche parzialmente diretto da Orson Welles. Al fianco di Bennet lavorò all’adattamento anche Anthony Ellis, sporadico sceneggiatore televisivo poco noto che scrisse cose di poco conto e qualche puntata di " Zorro ".

Barry Nelson, il primo James Bond della storia, non ebbe grande fortuna anche se lavorò tantissimo in tv e fu un prezioso caratterista.

Iniziò la sua carriera con la serie tv in bianco e nero del " Dr.Kildare ", poi girò due puntate di " Alfred Hitchcock presenta ", fece parte del cast di " Airport " e lavorò come " special guest " nelle serie tv: " Galactica "," Love Boat ", " Fantasilandia ", " Dallas ", " Magnum P.I." e " La signora in giallo ".

Infine Barry Nelson viene ricordato dai veri cinefili per avere recitato in " Shining " di Stanley Kubrick … e per essere stato il primo 007, naturalmente.

Peter Lore, primo cattivo, è certamente l’attore più importante presente in questo corto per la tv. Lore inizia la sua carriera in Germania nel 1929, e nel 1931 è il GRANDISSIMO interprete del capolavoro di Fritz Lang " M ".

Negli anni 30′ si trasferisce in Inghilterra dove diventerà un attore feticcio di Alfred Hitchcock (difficile non vedere lo zampino di Bennet nella scelta di Lore come antagonista di questo film tv), dal 1937 al 1939 girerà 8 film polizieschi con Norman Foster in cui interpreterà il ruolo di Mr.Moto un investigatore di origini cinesi. Infine negli anni 50′ si trasferirà negli Usa dove lavorerà a grandi film di Hollywood come " Il mistero del falco " e " Casablanca ".

Non so voi ma io trovo proprio interessante che il primo film di James Bond sia stato fatto nel 1954, scritto dallo sceneggiatore di Hitchcock e Welles, con un cattivo che viene da Fritz Lang e dallo stesso Hitchcock e con il protagonista che avrebbe in seguito lavorato con Stanley Kubrick. Curioso che non ne parli mai nessuno … non trovate ?

Articolo di Daniele Clementi.