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TORINO 2007: " Maciste nella gabbia dei leoni " di di Guido Brignone (1926)

TORINO FILM FESTIVAL 2007

(c) Torino Film Festival

TORINO 2007: ” Maciste nella gabbia dei leoni ” di Guido Brignone (1926)

Recensione di Livia Romano

Questa sera il Torino film festival ha regalato ai suoi spettatori, nonchè cinefili, l’emozione del film muto,epressione troppo spesso associata all’idea di totale assenza di suono e colore…in realtà il cinema “primordiale” aveva quasi sempre un pianoforte da accompagnamento (un pò anche per coprire il ronzio
del proiettore) e straordinarie tecniche di colorazione della pellicola, come la tintura o il viraggio. Al fianco dei  musicisti poteva anche esserci un “imbonitore”-  colui che nella penombra commentava le immagini  per renderle più comprensibili- o un “rumorista”- colui che con i materiali più improbabili otteneva effetti sonori sorprendenti-o…i “MARLENE KUNTZ” se fossero già esistiti ( anche se..un Nanni Moretti come imbonitore non ci sarebbe stato male!!!).
Dicevo..un emozione completa di musica dal vivo (da far venire i brividi, per la precisione e la sensibilità con cui il gruppo ha giocato con le immagini!!) e colori; infatti questa “chicca” è stata resa possibile grazie all’opera di restauro del Museo Nazionale del Cinema e della Cineteca di Bologna, partendo da due copie di nitrato positive colorate, ritrovate presso la Fundaçao Cinemateca Brasileira di San Paolo.
Un tassello di storia del cinema delle origini( quelle italiane, poi devovono tutto a questo personaggio), che solamente con un degno accompagnamento, può ancora essere fruibile anzi, può ancora emozionare..
Il nostro eroe, protagonista di una delle serie più famose e più lunghe del cinema muto italiano, nasce dalle menti di Pastrone e D’Annunzio, con Cabiria: un “gigante buono” ,al quale diede corpo il 36enne Bartolomeo Pagano, scaricatore del porto di Genova. Dal 1914 la saga ebbe inizio: Maciste fu alpino, bersargliere, poliziotto, turista, atleta, innamorato, sonnambulo, imperatore, all’inferno e nella gabbia dei leoni. [mi ricorda un pò la duttilità di un certo personaggio storico che fu, come mostrano numerose foto,
aviatore,trebbiatore, condottiere, sportivo,fascista (ops…)al mare,nelle paludi, dentro la gabbia di un leone(!!!), ..e non è un caso la forte somiglianza tra i due: il culto che viene fatto del loro corpo, della loro personalità e soprattutto della loro virilità]…(e poi come non riconoscere che la “cinematografia è l’arma più forte”).
Con il 1926 (e poi la seconda guerra  mondiale) l’eroe cadde nel dimenticatoio, per poi essere riabilitato da Ennio De Concini nel 1960, con interprete del ruolo un italo.americano Luo Segni.
L’episodio di Maciste nella gabbia dei leoni è quindi l’ultimo della  prima serie  e vede Maciste alle prese, oltre che con i soliti cattivi , anche con i leoni, gli africani e un intero circo,il circo Pommer, di cui cercano di
impossessarsi la cavallerizza Sahara e il perifido Strasser, tramando alle spalle dell’ormai vecchio e malato e direttore.A rimettere ordine  all’anarchia esplosa con le vacanze del signor Pommer, solo Maciste può rimediare…prendendosi anche la sua buona rivincita sulla “leonessa indomabile”, sulle note gravi e incalzanti dei Marlene…

CREDITI

 
Regia: Guido Brignone.
Sceneggiatura: Guido Brignone.
Uscita ufficiale nel paese d’origine: 10 febbraio 1926 (ITALIA)
Interpreti principali –
Bartolomeo Pagano : Maciste
Giuseppe Brignone : Bob, il vecchio clown
Alberto Collo : Giorgio Pommer
Elena Sangro : Sarah, la cavallerizza
Luigi Serventi : Strasser
Produttore: Stefano Pittaluga

Colonna sonora originale: Non accreditato.

Direttore della fotografia: Anchise Brizzi e Massimo Terzano.
Montaggio: Non accreditato.
Durata: 90 minuti.