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STAR TREK OPERA OMNIA

 

STAR TREK OPERA OMNIA

 

A cura di Daniele Clementi

Eccomi rovistare ancora nella mia giovinezza, come ho fatto per Rocky, ora faccio per Star Trek. Beccatevi questa lunga recensione su tutti i film dell’infinita saga stellare di Gene Roddenberry !

Premessa televisiva

Nel 1966 nasce la serie di “Star Trek” con il film pilota “Lo zoo di Talos” dove l’attore Jeffrey Hunter interpreta il ruolo del capitano e l’attrice Majel Barrett il ruolo del primo ufficiale ! Un vicecomandante donna in una serie tv occidentale del 66′ ? Il coraggio di Roddenberry è notevole, si intuisce che in fondo il buon Gene è un “kennediano” e sogna per il mondo un futuro democratico e civile, infine l’ufficiale della sicurezza (terzo in grado) è un alieno vulcaniano dall’aspetto umanoide solo con le orecchie a punta e si chiama Spock (Leonard Nimoy forever !!!!).

Il film non piace ai finanziatori, troppo filosofico, troppo concettuale, troppi pensieri e metafore e poca azione (insomma, un capolavoro !) inoltre senza dirlo esplicitamente trovano inopportuna la presenza di una donna in un ruolo così importante.

Roddenberry è costretto a rinunciare al progetto originale ed in pochi mesi riscrive “Star Trek” con adeguate variazioni. Il capitano viene sostituito ed arriva il mitico James Tiberius Kirk (William Shatner forever !!!), l’alieno Spock viene promosso a primo ufficiale ed per il terzo in grado nasce il Dottor McCoy (DeForest Kelley forever !!!), interpretato da un caro amico di Rodenberry.

Il capitano diventa una specie di soldato di frontiera, abile stratega e uomo d’azione passionale, la logica e la razionalità spettano al signor Spock mentre l’etica e la moralità diventano prerogativa del Dottor McCoy. La formula non funziona subito ma si rivela con il passare degli anni assolutamente perfetta. Il resto dell’equipaggio è politicamente rivoluzionario per l’epoca, i piloti dell’astronave sono il cinese Sulu ed il sovietico Chekov, il motorista è lo scozzese Scott mentre alle comunicazioni troviamo Uhura una donna afroamericana (il primo ruolo importante per una donna di colore nella tv americana). Roddenberry sconvolge la televisione con il famoso bacio tra il capitano Kirk ed Uhura, considerato storicamente il primo bacio interrazziale della storia della tv. Martin Luther King prega personalmente l’attrice di colore di non lasciare la serie tv dopo lo scandaloso bacio per l’importanza politica e sociale del suo ruolo nel contesto della causa afroamericana ! I figli dei fiori, i moderati ed i conservatori si ritrovano tutti insieme davanti al televisore per vedere le crociere stellari della mitica USS Enterprise 1701.

Ma tutte le cose belle prima o poi finiscono e nel 1969 il telefilm chiude i battenti. Sono le continue repliche sulle tv regionali americane a fare di “Star trek” una leggenda, iniziano le convention, i libri ed i fumetti, i gadget e le feste in costume e con l’avvento di “Guerre stellari” nel 1977 i dirigenti della Paramount pictures decidono di riportare in vita il “telefim più visto in America senza rete nazionale” (così lo definiva la critica tv).

 

 

STAR TREK – THE MOTION PICTURES

 

di Robert Wise (Usa 1979)

Inizialmente doveva essere una serie televisiva intitolata “Star Trek – Phase 2” in cui l’equipaggio della gloriosa Enterprise intraprende una seconda crociera quinquennale per andare “dove nessun uomo era mai giunto prima”. La serie doveva integrare nuovi personaggi tra cui un Klingon (gli alieni-nemesi degli umani nello spazio) come simbolo di un accordo di pace interplanetario (Vietnam docet !) ed un giovane primo ufficiale destinato un giorno a prendere il posto del capitano con il nome di  William Ryker (chi conosce il mondo di Star Trek avrà avuto un sussulto di stupore, per tutti gli altri rimando al seguito della recensione). Il telefim non convince i finaziatori che trovano più opportuno un film commemorativo girato dal premio Oscar Robert Wise e con la colonna sonora del mitico Jerry Goldsmith. Il film è decisamente una sorta di rivincita di Roddenberry e sembra più verosimilmente legato al mondo del film pilota “Lo zoo di Talos” che allo spirito della serie tv classica, Rodenberry cerca di ridare a “Star trek” quello spirito intellettuale che le logiche di mercato gli avevano negato. Il capitano Kirk è ammiraglio e la nave stellare Enterprise è ormai profondamente diversa per tecnologia ed arredi da quella a cui ervavamo abituati, cambiano anche le divise ma non l’equipaggio. Le uniche variazioni sono il capitano Dekkar (evoluzione del mancato William Ryker) e una donna aliena, che avrà un ruolo chiave nella fase finale del film. Il capitano non è più giovane, dinamico e brillante, piuttosto un uomo di mezza età in cerca di una nuova battaglia per rivivere le emozioni di un tempo (come noi spettatori). Il signor Spock sviluppa una sorta di spirito ascetico con una distanza ed una freddezza mai viste nella serie tv ed il Dottor McCoy diventa un burbero ed inacidito oppositore della tecnologia, il film seppure molto ben costruito e profondo nei contenuti non va molto bene al botteghino, forse a causa dei cambiamenti caratteriali dei personaggi o forse a causa della scelta di non seguire la scuola di “Guerre stellari” per prediligere quella più autoriale di “2001”. Sarà necessario un pò di tempo perchè il film ottenga l’amore dei suoi fan.

Voto finale : 7

 

STAR TREK II – L’IRA DI KHAN

 

di Nicholas Meyer (Usa 1982)

In realtà questo film è il primo di una “tetralogia interna”, in un certo senso potremmo considerare il primo film di “Star trek” come un progetto speciale autonomo, una sorta di pezzo unico separato dalla continuità cinematografica e televisiva. Il secondo capitolo, al contrario, sembra essere concepito proprio per fondere i temi televisivi con la nuova serie per il cinema. L’ ammiraglio Kirk rivela un matrimonio fallito ed un figlio che non ha visto crescere, mentre Khan (Riccardo Moltanban) ,uno dei suoi più acerrimi nemici nella serie tv, torna fare capolino in cerca di una terribile vendetta. Alla fine Spock sacrifica la sua vita per salvare l’equipaggio ed un pianeta alieno. Le divise, le astronavi e gli interni del mondo di “Star trek” cambiano ancora, ma questa volta si solidificano come standard della storia (e così ritroveremo luoghi abiti e costumi nei film a venire). La morte di Spok scatena “l’ira dei fan” molto più pericolosa di quella di Khan e costringe la Paramount a garantire in tempi brevissimi la rinascita del nostro amico con le orecchie a punta. La tetralogia citata è costituita dai seguenti capitoli : 2-3-4-6, e può essere liberamente vista escludendo il primo ed il quinto capitolo (recuperabili in seguito).

Voto finale : 6

 

STAR TREK III – ALLA RICERCA DI SPOK

 

di Leonard Nimoy (Usa 1984)

Spock risorge sul pianeta Genesis (nome non certo casuale), ma alcuni dettagli nascosti nel finale del secondo potevano far sospettare la cosa. Tornano i nemici giurati di Kirk: gli alieni Klingon, ed il prezzo da pagare per la rinascita di Spock sarà la perdita del proprio figlio, della propria nave e del proprio grado. Resta scena cult la caduta della vecchia Enterprise, parafrasando un cartone giapponese, “arcadia della nostra giovinezza”. La regia è del signor Spock che scrive anche la sceneggiatura non accreditato si dimostra promettente.

Voto finale : 5

 

STAR TREK IV – ROTTA VERSO LA TERRA

 

di Leonard Nimoy (Usa 1986)

Uno dei film più riusciti ed originali della serie, Leonard Nimoy (Spock) torna a dirigere e si dimostra all’altezza dell’impresa. I nostri eroi devono viaggiare indietro nel tempo per portare nel futuro due balene megattere, unica speranza per placare l’ira di una macchina mortale aliena. Come premio finale ottengono una nuova nave stellare identica alla vecchia (Ah la nostalgia !) Il messaggio ecologista vince la scommessa ed il film piace in quasi tutto il mondo tranne in Italia dove il terzo film era stato un fiasco spaventoso. Nel nostro paese il film esce in estate con il titolo anonimo “Rotta verso la terra” e senza alcun riferimento cronologico con il resto della serie. Quasi tutti i fan lo recupereranno in videocassetta, dove sarà ben evidente il marchio”Star Trek”. Al contrario il clamososo risultato in America convincerà i produttori a concepire una nuova serie di telefilm ambientata un secolo dopo gli eventi della saga cinematografica con un nuovo equipaggio ed una nuova nave stellare (per la prima volta fatta in computer grafica). La serie prende diretta ispirazione dal progetto mai realizzato di “Star trek phase 2” e si intitola “Star trek : the next generations” il capitano è un maturo europeo (Patrick Stewart) ed al suo fianco entrano in gioco un androide di nome Data, un alieno klingon di nome Worf ed il famoso William Ryker di “Phase 2”. La serie dura ben 7 anni. Il Dottor McCoy compare nella puntata pilota mentre Spok fa capolino in qualche episodio. Perdiamo per sempre il grande Gene Roddenberry e la saga di “Star Trek” finisce nelle mani del produttore Rik Berman, meno creativo di Rodenberry ma più bravo a gestire i soldi. Finisce un epoca.

Voto finale : 6

 

STAR TREK V – L’ULTIMA FRONTIERA

 

di William Shatner (Usa 1989)

Il Capitano Kirk diventa regista ! Uno dei più grandi errori della sua carriera !!! Il film è orribile, il peggiore di tutta la serie nonchè il più inutile per la continuità seriale. Ambienti, abiti e psicolgia sono coerenti con i capitoli 2-3-4 ma per il resto si può liberamente saltare senza alcun rimorso. In Italia il film esce solo in Home Video ed in America è un clamoroso fiasco. La morte di Roddenberry comincia a mostrare le conseguenze. Shatner riuscirà comunque a dirigere altri lavori per la tv come la serie “Tekwar” tratta da una sua collana di romanzi e naturalmente scriverà parecchi libri di fantascienza per la serie “Star Trek”.

Voto finale : 4

 

STAR TREK VI – ROTTA VERSO L’IGNOTO

 

di Nicholas Meyer (Usa 1991)

Torna il regista del secondo capitolo, gli attori ormai sono proprio vecchietti ma il nostro affetto li rende ancora credibili. Probabiilmente è il film più politico della serie. L’impero dei klingon è destinato alla distruzione a causa di un disastro naturale, ormai i più acerrimi nemici dei terrestri devono accogliere la pace per poter salvare la loro razza e quello che resta della loro nazione, insomma la versione fantascientifica del crollo del comunismo sovietico. Una versione aliena di Gorbaciov si presenta al capitano Kirk come ramoscello d’ulivo ma viene ucciso da misteriosi sicari ed il capitano viene considerato responsabile del delitto, la missione di pace diventa la scintilla per una guerra stellare ma i nostri sapranno salvare la situazione. L’ultimo film dell’equipaggio classico, non li vedremo mai più tutti insieme … SIGH ! In Italia il film esce con il titolo anonimo “Rotta verso l’ignoto” e come per il quarto capitolo la gente lo scopre solo dopo l’uscita in Home Video.

Voto finale : 6

 

STAR TREK VII – GENERAZIONI

 

di David Carson (Usa 1994)

Questo film doveva essere l’episodio finale del telefim “Star Trek: the next generation” in cui il capitano Picard grazie ad un portale dimensionale riesce ad incontrare lo storico capitano Kirk. Berman intuisce la vendibilità del progetto e decide di scorporare l’idea di questa puntatona televisiva dal serial e trasforma il progetto nel settimo capitolo cinematografico. La nave stellare della “next generation” viene distrutta nel finale, il capitano Kirk muore … ma non temete William Shatner fa resuscitare il suo personaggio in una serie di romanzi di grande successo in America. In sostanza non è ne l’ultimo film della serie originale (perchè l’equipaggio classico non compare e così l’astronave) ne il primo film della nuova serie ma piuttosto una sorta di anello di congiunzione fra le due serie.Originariamente doveva intitolarsi “STAR TREK – THE NEXT GENERATION : THE MOVIE”,resta indimenticabile Malcom McDowel (Arancia meccanica) nella parte del cattivo. Il regista David Carson era uno dei più stimati registi della serie tv “netx generation” e riceve come premio la promozione a regista cinematografico. In Italia il film esce con il titolo “Generazioni” e subisce la stessa sorte dei suoi predecessori: dimenticato al Cinema e recuperato in video. Nel 1993 nasce la serie televisiva “Star trek : Deep Space Nine” da un vecchio progetto di Rodenberry in cui il capitano viene interpretato dall’attore afroamericano Avery Brooks (il nuovo capitano di colore dura 7 anni ma non arriva al cinema).

Voto finale : 5

 

STAR TREK VIII – PRIMO CONTATTO

 

di Jonathan Frakes (Usa 1996)

Ecco un buon capitolo della saga, alla regia troviamo l’attore Jonathan Frakes (il famoso William Ryker del telefilm). In scena una nuova astronave e solo l’equipaggio di “next generation”, i nuovi nemici giurati sono gli originali alieni “Borg”, il capitano Picard deve viaggiare indietro nel tempo per salvare il pianeta terra e permettere il primo contatto fra i terresti ed i vulcaniani (quelli con le orecchie a punta). Ben girato e divertente, unico difetto : troppo collegato alla continuità televisiva per essere completamente comprensibile da uno spettatore qualsiasi. In Italia esce con il titolo anonimo “Primo contatto”. In realtà è il primo di una nuova trilogia interna alla serie. Mentre in America prosegue la serie “Deep Space Nine” nasce un nuovo telefilm parallelo initolato “Star Trek: Voyager” con l’attrice Kate Mulgrew che riveste il ruolo del primo capitano donna di una serie di “Star Trek” (anche la sua avventura , come “DS9″dura 7 anni e compare per due minuti nel decimo film della serie).

Voto finale : 6

 

STAR TREK IX – INSURREZIONE

 

di Jonathan Frakes (Usa 1998)

Una favoletta carina e molto “new age”, che cita i conflitti etnici in medio oriente (ma in modo moooooolto vago). Frakes torna alla regia ma con un risultato nettamente inferiore. Il cattivo è interpretato dal premio Oscar F. Murray Abraham (Salieri in “Amadeus” di Milos Forman). Secondo capitolo della trilogia interna della “next generation”. Decisamente perdibile.

Voto finale : 5

 

STAR TREK X – LA NEMESI

 

di Staurt Baird (Usa 2002)

Ultimo capitolo della trilogia “Next generation”, decimo capitolo della lunga saga, noioso e poco interessante, qualche citazioni al grande “Nosferatu” di Murnau e qualche discorsetto morale sulla clonazione. L’androide Data muore per salvare il capitano, doveva essere una scena importante e invece lascia quasi indifferenti. Il regista Baird è molto stimato per i suoi montaggi (giustissima reputazione) ma è veramente soporifero con la macchina da presa. Una perdita di tempo.

Voto finale : 4

Nel 2001 inizia in tv una nuova serie di “Star Trek” intitolata “Enterprise” e ambientata cronologicamente prima della serie originale, il lungo sogno si infrange nel 2005 con la chiusura per basso indice di ascolto di quest’ultimo prodotto.

Grazie a tutti coloro che si sono sorbiti questo “revival”, anzi per ringraziamento vi regalo ancora un poster, quello di “Star Trek 11” attualmente in lavorazione. un film che dovrebbe chiudere il cerchio e raccontare la gioventù del glorioso capitano Kirk e del signor Spock …  vedremo.

 

STAR TREK XI

 

coming soon …