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“ Il contrario della morte “ di Roberto Saviano

“ Il contrario della morte “ di Roberto Saviano

 

Riflessioni di Daniele Clementi

 

Chi segue il nostro Blog sa bene che parliamo di Cinema e dei suoi derivati (incluse le serie tv). Ogni tanto però dedichiamo un pochino di spazio ad altri temi come la letteratura. Lo facciamo di rado e solo se particolarmente motivati e personalmente ritengo che questo sia il caso giusto.

Abbiamo già parlato di Roberto Saviano, giovane scrittore e giornalista nato a Napoli nel 1979 ed autore in giovane età di un libro importante come “Gomorra” (2006). Ieri il Corriere della Sera ha inaugurato una nuova collana di libri tascabili intitolata “Corti di carta”, il primo libro inedito è un lavoro di Roberto Saviano intitolato “Il contrario della morte”. Personalmente ho consumato il libro in meno di 2 ore a bordo del consueto eurostar che mi “trascina” dalla Liguria al Lazio e viceversa con una certa frequenza ed ho chiuso la giornata guardando la nuova puntata di “Anno Zero” di Michele Santoro sulla situazione afgana. Insomma mi sono concesso una scorpacciata di realismo e mi sono “ricordato” che il mio paese è in guerra. Lo scrivo con timidezza e timore (quasi incerto della mia affermazione) ma non trovo un termine più onesto per indicare il coinvolgimento dell’esercito del mio paese in Afghanistan, quello che faceva Gino Strada poteva anche essere una missione di pace ma l’invio di soldati armati in un paese  in guerra non può che essere assimilato (per logica e correttezza intellettuale) come un atto di guerra.

Saviano non scrive direttamente della guerra in Afghanistan ma scrive di come l’Italia assonnata e dimenticata vive la guerra e lo fa attraverso le parole, il corpo e le emozioni di Maria, la ragazza che avrebbe dovuto sposare Gaetano (il secondo soldato italiano a morire nel famoso blindato che  il governo ha dimenticato in tutta fretta). Il libro di Saviano è una doccia fredda, la storia vera e pura di una giovane coppia meridionale che non trova nemmeno una banca disposta a concedere un prestito per poter avviare la loro vita insieme e porta Gaetano a scegliere la leva militare per recuperare i soldi necessari, non è una storia speciale, ci spiega Saviano, è la storia di molte giovani coppie del meridione, una terra di ragazzi che parlano dell’Afghanistan come “l’ultima guerra” perché per loro non ci sono dubbi su cosa sia una “missione di pace”.